Autismo e pedagogia speciale: quali strategie educative

La Pedagogia Speciale pone al centro delle sue attenzioni e delle sue riflessioni le questioni educative riferite a bambini, giovani ed adulti che presentano problematiche personali particolari, specifiche, differenti, propriamente “”speciali”” (D’Alonzo, 2018).

Parlare oggi di autismo significa affrontare un tema sul quale si è dibattuto molto e sul quale si dibatte ancora.

Ed è proprio in questo senso che vi consigliamo di visitare questo sito che si occupa nello specifico di autismo.

Il DSM – 5 definisce i Disturbi dello Spettro autistico secondo due principali criteri: deficit persistente nella comunicazione e nell’interazione sociale in diversi contesti e comportamenti, interessi o attività ristretti e ripetitivi.

L’aspetto da tenere in considerazione nell’autismo è sicuramente quello della relazione.

Ogni soggetto presenta caratteristiche differenti ed è fondamentale individuare strategie educative ad hoc e specifiche.

Fondamentale, dunque, è conoscere il bambino ed utilizzare delle strategie educative mirate e pensate.

Strategie educative di pedagogia speciale

L’adulto, l’insegnante, il genitore, l’educatore, deve assumere un atteggiamento di apertura e accoglienza.

Deve adottare una modalità educativa, allo stesso tempo, stimolante e specifica ai bisogni e alle competenze del singolo bambino.

Bisogna sapere cosa il bambino sa e può fare per proporgli attività stimolanti e diverse ma adatte alle proprie capacità e competenze.

Occorre poi lavorare molto sulla parte comunicativa e sul contatto visivo: stabilire e mantenere un contatto oculare e spronarlo a fare altrettanto.

E’ importante rispettare i suoi tempi e non chiedere troppi cambiamenti improvvisi.

Altra cosa molto importante, inoltre, è la pianificazione, strutturando la sua giornata in modo chiaro, pianificando in anticipo le attività.

I bambini autistici possono avere difficoltà a comprendere e comunicare i propri stati d’animo.

Dunque, è importante favorire una specifica educazione alle emozioni e creare situazioni in cui possano sentirsi liberi di dare un nome alle proprie emozioni e gestirle.

Questo quello che ci insegna la pedagogia speciale.

Integrazione e inclusione scolastica

Ogni studente possiede bisogni personali diversificati e specifici, nonché un proprio stile di apprendimento peculiare e propri canali comunicativi preferenziali.

Ciò impone in modo inconfutabile l’esigenza di adottare metodi di insegnamento grazie ai quali tutti gli allievi possano raggiungere traguardi scolastici significativi e soddisfacenti e consolidare competenze per vivere da protagonisti l’esperienza scolastica.

Una soluzione può essere la differenziazione didattica.

Dunque, “una prospettiva metodologica di base capace di promuovere processi di apprendimento significativi per tutti gli allievi presenti in classe, volta a proporre attività educative mirate, progettate per soddisfare le esigenze dei singoli in un clima educativo in cui è consuetudine affrontare il lavoro didattico con modalità differenti” (D’Alonzo 2016).

La differenziazione didattica, se ben condotta, può essere la chiave di accesso per permettere a ogni allievo di raggiungere i migliori risultati possibili sul piano delle conoscenze, delle abilità e delle competenze.

Proporre, cioè, agli studenti percorsi alternativi, piani di lavoro individualizzati, esperienze di apprendimento diversificate.

Tuttavia, in molti contesti scolastici l’esperienza di inclusione è ancora lontana dal realizzarsi pienamente, in riferimento alla difficoltà di operare bene con gli allievi con disabilità.

Il concetto di differenziazione didattica è alla base del processo inclusivo della scuola.

Lo studente può essere aiutato ad affrontare l’esperienza attraverso la predisposizione di un ambiente educativo in cui vengano soddisfatti i suoi bisogni specifici.

Fondamentale, per la scuola e per gli insegnanti, è riuscire a rispondere ai diversi bisogni individuali degli allievi andando oltre al tradizionale programma didattico.

Molto importanti sono le strategie didattiche utilizzate dagli insegnanti, alcune in particolare sono in grado di influenzare positivamente l’apprendimento:

  • Proporre i materiali in forma verbale, visiva e multimediale in modo da offrire presentazioni più ricche;
  • Utilizzare le storie e i racconti;
  • Suggerire la comprensione di un concetto astratto attraverso una varietà di esempi;
  • Delineare, integrare, schematizzare e sintetizzare le informazioni per consentire un migliore apprendimento.

Le differenze degli allievi devono sempre essere riconosciute e valorizzate, questo permette di impostare l’attività didattica sulle esigenze specifiche di ciascuno.

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