Il bullismo spiegato ai bambini: manuale di istruzioni

bullismo spiegato ai bambini

Parlare di bullismo ai bambini

Nei precedenti articoli abbiamo affrontato due tematiche estremamente attuali: il bullismo e il cyberbullismo.

Tematiche, purtroppo, ancora molto silenziose, delle quali bisognerebbe assolutamente parlare di più.

Parlarne è fondamentale: solo con la conoscenza e la comprensione sarà poi possibile decostruire questo meccanismo altamente offensivo.

Questo è l’unico modo per prevenirlo e combatterlo.

Solo così, educando le nuove generazioni, si potrà realizzare, nel lungo periodo, un radicale cambiamento nella nostra società.

Ma, come fare tutto ciò? Come parlarne ai vostri figli? Come affrontare l’argomento? Quale strategia utilizzare?

E ancora, qual è il momento giusto per parlare di queste tematiche?

In questo contributo si cercherà di rispondere a tutte queste domande, trattando il bullismo spiegato ai bambini, anche attraverso la presentazione di un progetto da noi ideato e realizzato.

Quando iniziare a parlare di bullismo

Le ricerche e gli studi di pedagogia e criminologia evidenziano come le esperienze precoci, che caratterizzano il periodo 0-3 anni, siano determinanti nella formazione di schemi di comportamento.

Tali schemi, positivi o negativi, infatti, si formano e si stabilizzano proprio in questa fascia di età.

Appare chiaramente che, per prevenire la devianza minorile, è necessario agire sulle primissime variabili dell’infanzia, ovvero la famiglia, la scuola ed i pari.

Come parlare di bullismo: la storia delle due mele

Per spiegare il bullismo ai bambini è possibile utilizzare il metodo delle due mele introdotto dalla maestra Rosie Dutton, un’insegnante residente in una cittadina dell’Inghilterra.

Una mattina decise di mostrare ai piccoli alunni due mele rosse, apparentemente identiche, anche se una si mostrava leggermente ammaccata verso l’interno, chiedendo la loro opinione.

Tutti gli alunni concordarono nel dire che i frutti erano abbastanza simili e appetitosi.

La maestra prese la mela “cattiva”, quella che in precedenza aveva sbattuto sul piano, iniziando ad “offenderla” dicendole quanto fosse disgustosa, con un colore ed un aspetto orribile.

Invitò poi i suoi alunni a fare altrettanto, dicendo loro che se quel frutto non era di suo gradimento non avrebbe dovuto esserlo per nessuno.

Seppur stupiti, i bambini si passarono a turno la mela “cattiva”, rivolgendole frasi offensive.

In seguito, la maestra invitò poi gli alunni a dire a turno frasi carine alla mela “buona”.

Al termine di questa seconda operazione, tutti, osservando entrambe le mele, dedussero che nulla era cambiato in loro.

La maestra, successivamente, tagliò le mele in due parti.

Mentre la mela “buona” aveva una polpa chiara e succosa, quella “cattiva” appariva contusa, pastosa e poco attraente.

I bambini compresero così che le azioni di un bullo non sono visibili esternamente ma logorano la vittima all’interno che, sentendosi una persona orribile, decide di non mostrare o raccontare ad altri come si sente realmente.

Questo è solo uno dei tanti modi per parlarne ai bambini: può servirvi come spunto per inventare voi stessi una storia.

Il bullismo spiegato ai bambini: un progetto per le scuole

Sulla base di queste premesse, abbiamo elaborato un Progetto specifico, con l’intento di prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo, ma anche incrementarne la conoscenza e la sensibilizzazione.

Tale Progetto è rivolto alle scuole di vario grado di istruzione, adattandolo di volta in volta: dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore, passando per la scuola primaria e quella secondaria.

In concreto, abbiamo elaborato un percorso progettuale così strutturato:

  • Da un lato, interventi mirati per bambini e ragazzi, con attività e laboratori tematici, di prevenzione sociale, in particolare sul bullismo e cyberbullismo;
  • Di pari passo, un percorso rivolto ai genitori ed educatori, con l’intento di operare una sensibilizzazione ai temi attraverso workshop di sostegno educativo e approfondimento.

L’attività di prevenzione include anche piani educativi personalizzati per i genitori, i quali potranno usufruire di consulenze specifiche.

Gli obiettivi specifici del nostro progetto sono i seguenti:

  • Sensibilizzare il contesto di vita e di appartenenza (la famiglia, gli operatori
    professionisti) ai rischi di devianza minorile;
  • Promuovere il benessere societario e ridurre il rischio di devianza minorile, educando al
    rispetto dell’Altro e delle diversità;
  • Prevenire ed organizzare i comportamenti schematici della prima infanzia in armonia
    con l’ambiente ed il contesto di vita;
  • Promuovere una crescita armonica attraverso esperienze e opportunità esterne al
    proprio ambiente famigliare;
  • Aumentare i fattori di protezione in soggetti in età evolutiva, diminuendo i rischi di devianza e dipendenza;
  • Educare le famiglie al corretto uso di tecnologie e social media.

Se siete interessati ad approfondire tali tematiche, o volete maggiori informazioni in merito a questo progetto, o anche ad altri, contattateci!

Saremo in grado di fornirvi consigli e sostegno per elaborare soluzioni adatte alle vostre esigenze! 🙂

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2 Commenti

  • Luca

    É bellissimo!

    Ottobre 14, 2019 at 3:57 pm Rispondere
    • Giulia Piazza

      Grazie Luca!

      Ottobre 14, 2019 at 8:09 pm Rispondere

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