Come aiutare i figli nello studio: consigli e strategie

Come aiutare i figli nello studio e “spronarli” a fare i compiti da soli?

Molto probabilmente questo è una problematica comune a molti genitori: trovare il giusto equilibrio tra aiutare i propri figli nei compiti e renderli autonomi.

Capita sicuramente che vostro figlio vi chieda un aiuto nello svolgimento dei compiti o nello studio.

Ecco, come comportarsi e cosa fare per renderlo autonomo?

Sicuramente non facendo i compiti al suo posto 😉

Come aiutare i figli nello studio?

Di seguito trovate alcuni consigli e strategie per aiutarli e sostenerli nello studio.

Per prima cosa non sostituitevi a lui nello svolgimento dei compiti, fare i compiti al suo posto non lo aiuterà, anzi lo renderà sempre più dipendente e sempre meno autonomo.

Provate invece con una bella iniezione di autostima, facendogli capire che credete in lui e nelle sue capacità.

Fategli capire, cioè, che con l’impegno e la costanza può fronteggiare al meglio la sfida dei compiti a casa e dello studio.

Resistete, dunque, alla tentazione di fare i compiti per lui: questo minerebbe ulteriormente la sua propria percezione di autoefficacia, dimostrandogli poca fiducia.

Ricordategli come sbagliare non sia una tragedia, bensì un’importante passaggio per crescere, acquisendo la consapevolezza degli errori commessi.

E’ importante, infatti, che i ragazzi commettano errori, nello studio ma anche nella vita, per crescere e imparare: il detto sbagliando s’impara è proprio vero 😉

Per questo motivo, evitate di ricercare la perfezione.

Meglio uno sbaglio fatto da solo che un compito giusto fatto da un genitore!

Quando il bambino si rifiuta di fare i compiti?

Innanzitutto è fondamentale capire se dietro questa poca voglia di studiare ci sia una semplice pigrizia o una più importante difficoltà nello svolgimento dei compiti.

Occorre capire quale sia l’ostacolo da superare: è pigrizia? è noia? il compito sembra troppo difficile (o troppo facile)? è paura di sbagliare? o vi è un Disturbo dell’Apprendimento?

Potrebbe infatti esserci alla base una difficoltà dell’apprendimento che necessita di un intervento specifico.

In generale, è bene evitare di “corrompere” il bambino con promesse di giochi, dolci o regali se fanno i compiti, o al contrario con un castigo se non li fanno: la motivazione allo studio deve essere il più possibile intrinseca e non basarsi sulla promessa di premi o punizioni.

I rinforzi sono importanti per riconoscere i comportamenti e i risultati positivi ma bisogna utilizzare i giusti rinforzi!

Ad esempio, l’attenzione dell’adulto, segni di riconoscimento e di stima, permettergli di svolgere attività a lui gradite.

E’ molto più efficace premiare l’impegno 😉

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