Mio figlio non vuole fare i compiti: consigli e spunti pratici

“Mio figlio non vuole fare i compiti e non vuole studiare” oppure “mio figlio non riesce a concentrarsi” sono frasi che sentiamo molto spesso da parte dei genitori con figli in età scolare.

Cosa fare e come comportarsi in questi casi?

Quante volte hai cercato di “obbligarlo” a fare i compiti o a studiare, senza però riuscirci?

Quante volte hai cercato di fare i compiti insieme a lui, ma si distrae continuamente e non ti ascolta?

Molto importante, in questi casi, è riconoscere che molto probabilmente è il momento di rivolgersi ad un esperto 😉

Non ad un professionista qualunque bensì ad un Pedagogista dell’educazione e dell’apprendimento.

Perché rivolgersi ad un Pedagogista

La pedagogia è la disciplina che studia l’educazione e la formazione dell’essere umano nella sua interezza, ovvero lungo tutto il ciclo della vita.

Si occupa dei diversi approcci educativi che coinvolgono l’uomo e la donna nei diversi momenti e situazioni dello sviluppo: dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta e senile.

Si rivolge, dunque, ai contesti formali, non-formali e informali, nei quali avviene il processo di formazione della persona.

In questo senso, il Pedagogista è lo specialista dei processi educativi, formativi e di apprendimento.

Si occupa di sviluppare il potenziale umano e apprenditivo del bambino, come dell’adulto, attraverso l’osservazione, l’analisi dei bisogni educativi della persona e la strutturazione di interventi di natura pedagogica.

Il Pedagogista è in grado, infatti, di comprendere i comportamenti, i pensieri, gli stili e le strategie utilizzate dal ragazzo nell’apprendimento.

Il tutto in modo specifico e personalizzato.

Il segreto è proprio la personalizzazione 😉

In questo modo, attraverso l’elaborazione di un piano didattico e formativo personalizzato, è possibile potenziare realmente e concretamente le strategie e i metodi di studio e rendere lo studente autonomo nel suo apprendimento.

Quali comportamenti osservare

Quali sono i comportamenti da osservare per sapere quando è il momento di rivolgersi ad un Pedagogista esperto dei processi di apprendimento?

Vediamoli insieme.

Mio figlio non vuole fare i compiti e studiare

Tuo figlio continua a collezionare voti bassi nelle interrogazioni e nei compiti in classe e il suo rendimento continua a peggiorare, nonostante le ore e ore passate sui libri.

Questo è il primo campanello d’allarme.

Se tuo figlio passa molto tempo sui libri, senza però ottenere grandi risultati, ciò potrebbe essere dovuto a queste situazioni:

  • Continue e frequenti distrazioni durante lo studio o lo svolgimento dei compiti;
  • Difficoltà a concentrarsi e a studiare in autonomia;
  • Mancanza di impegno dovuto ad un interesse limitato per quello che si sta studiando.

Tutto ciò può portare ad un abbassamento sempre maggiore del rendimento scolastico, ma anche ad una diminuzione dell’autostima e della fiducia nelle proprie capacità, con conseguenza disastrose per i risultati dell’apprendimento.

Mio figlio non riesce a rimanere concentrato

Il secondo campanello d’allarme da osservare è proprio la mancanza di concentrazione e attenzione quando si sta studiando o si sta svolgendo un compito specifico.

La concentrazione e l’attenzione, infatti, giocano un ruolo fondamentale nell’apprendimento e nello studio: una persona può essere intelligente, avere abilità e competenze, ma se non si concentra riponendo tutte le energie sull’attività non otterrà risultati positivi.

Entrambe queste abilità, concentrazione e attenzione, sono utilizzate nello svolgimento di situazioni nuovo e complesse, per questo motivo richiedono un grande sforzo personale.

Mio figlio non è interessato a nessuna materia scolastica

Il terzo campanello d’allarme da riconoscere è la presenza o meno di interesse nell’attività che si sta svolgendo.

L’interesse gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento: se non c’è interesse non è possibile impegnarsi e focalizzarsi sullo svolgimento di una certa attività.

Se non c’è l’interesse, probabilmente non c’è neanche la motivazione, ovvero quella “carica energetica” che sostiene o, quando manca, frena l’apprendimento.

È quindi di fondamentale importanza per raggiungere buoni risultati scolastici e per imparare qualcosa di nuovo.

Senza dubbio possiamo dire che la motivazione è variabile: notevole se un’attività ci piace molto, ridotta invece se ci viene imposta un’esperienza lontana dai nostri interessi.

Mio figlio non riesce ad organizzarsi e a gestire il tempo per lo studio

Il quarto campanello d’allarme da osservare è proprio l’incapacità di organizzarsi in autonomia nello studio e nelle varie attività.

L’organizzazione del lavoro personale, ovvero saper organizzare in autonomia i compiti e lo studio per il giorno dopo o per la settimana, saper gestire le priorità o le scadenze, non è semplice e richiede tanta pratica.

Se tuo figlio non riesce mai a svolgere tutti i compiti per il giorno dopo, gli manca sempre qualcosa da fare, arriva sempre al giorno prima della verifica o dell’interrogazione con sempre qualcosa da studiare.

Questo perché non riesce ad organizzare tutti compiti in funzione delle scadenze e delle priorità.

Tutti questi elementi sono alla base del nostro metodo Doposcuola Pedagogico: un percorso di autonomia e sostegno allo studio per sostenere i ragazzi nel loro apprendimento con l’utilizzo di strategie efficaci e l’acquisizione di un metodo di studio personalizzato!

Scrivici per ricevere il programma del Doposcuola Pedagogico 😉

Potrebbe interessarti...

Lascia un commento

× Richiedi una consulenza!