L’educazione tra pari a scuola: caratteristiche e vantaggi

Sapete cosa si intende con il termine “educazione tra pari” o “peer education”?

E’ un processo di apprendimento innovativo che vede gli studenti come protagonisti attivi del loro apprendimento.

Gli studenti, in questo modo, sono maggiormente coinvolti e più motivati ad imparare, rispetto alla modalità di insegnamento tradizionale.

Le metodologie didattiche utilizzate sono innovative e prevedono la partecipazione attiva dei ragazzi con attività partecipative e pratiche.

I vantaggi dell’educazione tra pari nell’apprendimento sono notevoli.

Le relazioni tra pari 

Facciamo un passo indietro e vediamo insieme l’importanza delle relazioni tra pari nello sviluppo. 

Quando crescono, i bambini, si avventurano in una gamma sempre più vasta di relazioni interpersonali. 

Tra queste i legami costruiti con i coetanei svolgono un ruolo particolarmente significativo nella vita dei bambini. 

In tutte le culture, infatti, i bambini trascorrono una grande quantità di tempo in compagnia dei pari 😉

Questo aspetto suggerisce che le relazioni tra pari possono avere un’influenza notevole sulle forme di comportamento e di pensiero

Alcuni studiosi hanno anche suggerito l’idea che la socializzazione abbia luogo prevalentemente nel gruppo dei pari!

Questa può essere un’esagerazione. 

Una conclusione più plausibile è quella secondo la quale i genitori e i pari adempiono a funzioni diverse, e ognuno ha un ruolo preciso da svolgere per soddisfare esigenze specifiche nella vita dei bambini. 

Le relazioni orizzontali

Possiamo suddividere le relazioni in due categorie: orizzontali e verticali.

Le relazioni verticali si instaurano con una persona che detiene conoscenza e potere in misura maggiore rispetto al bambino, come un genitore o un insegnante.

Le relazioni orizzontali, invece, sono quelle che intercorrono tra individui con lo stesso grado di potere sociale. Hanno carattere di uguaglianza e le interazioni sono tendenzialmente reciproche, invece che complementari.

I ruoli possono essere invertiti, perché i partner hanno abilità simili.

La funzione delle relazioni orizzontali consiste nell’acquisire abilità che possono essere apprese solo tra pari, come quelle che implicano la cooperazione e la competizione.

L’educazione tra pari si basa sulle relazioni orizzontali.

Educazione tra pari e sviluppo sociale dei bambini

Sociale in riferimento alla costruzione del Sé, un tentativo di rispondere alla domanda più importante di tutte “chi sono io?”.

Il senso del Sé si costruisce nel contesto relazionale, all’inizio con i genitori, in seguito sempre più di frequente con i pari.

L’opinione dei pari sul bambino e il modo in cui si comportano nei suoi confronti hanno un’enorme importanza, a partire dall’età prescolare fino all’adolescenza.

All’interno del gruppo dei pari il bambino scopre qual è il ruolo sociale adatto a un certo individuo.

Educazione tra pari e sviluppo intellettuale

Anche le influenze dei pari sullo sviluppo intellettuale dei bambini sono notevoli.

L’idea che i bambini acquisiscano conoscenze solo dagli adulti è una semplificazione troppo grossolana!

Prendiamo come esempio la ricerca sull’educazione tra pari o collaborazione tra pari.

Esistono attualmente molte prove del fatto che quando i bambini affrontano un problema in gruppo progrediscono nella comprensione del problema stesso più di quanto non accada quando cercano di risolverlo da soli.

Mettiamo due bambini, ugualmente ignari della questione, a confronto su un problema intellettuale che devono risolvere. Non sono presenti insegnanti che possono aiutarli.

La relazione è basata sull’interesse condiviso.

Grazie, dunque, allo scambio di idee, alla discussione attiva e alla condivisione delle loro prospettive, i bambini raggiungono alla fine una soluzione a cui nessuno dei due sarebbe arrivato se avesse lavorato da solo.

L’apprendimento qui è una questione di scoperte a cui si giunge insieme.

La collaborazione tra pari rappresenta uno strumento molto efficace nell’apprendimento.

Bibliografia

Shaffer H. “Psicologia dello sviluppo. Un’introduzione”, Raffaello Cortina Editore, 2014

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