La gestione di conflitti in modo positivo è importante in tutti i contesti sociali, soprattutto a scuola e in famiglia.
I bambini devono essere, infatti, educati ad una corretta gestione dei conflitti 😉
I conflitti sono un qualcosa di positivo se espressi e gestiti nel modo giusto!
Indice dei contenuti
Cosa è un conflitto
Il conflitto è sempre l’espressione di un bisogno insoddisfatto.
Ebbene sì, alla base di un conflitto c’è sempre un qualcosa che non va, un disagio insoddisfatto e inespresso.
Disagio che, per tale ragione, deve essere conosciuto e compreso per essere risolto.
In questo senso, il conflitto può essere visto in modo sano e positivo perché permette alle persone coinvolte di esprimere il proprio disagio e risolverlo.
Il conflitto interpersonale, infatti, si sviluppa tra due persone quando la soddisfazione di un desiderio o il conseguimento di un obiettivo da parte di un singolo entra in contrasto con i desideri e gli obiettivi di altre persone.
Entrare in conflitto significa iniziare a discutere con un’altra persona e aprire un contesto comunicativo e dialogico che favorisce e offre l’opportunità di uno scambio attivo e concreto.
Ogni comunicazione, così come ogni conflitto, necessita di abilità di interazione sociale, come ascolto attivo e dialogo, assertività, negoziazione e comprensione.
La gestione dei conflitti
Come anticipato, il conflitto in sé per sé non è dannoso, anzi se gestito e risolto efficacemente può essere molto positivo.
Conflitti che si protraggono nel tempo, non risolti, diventano causa di rancori, aggressività e stress; ciò è sicuramente deleterio per tutti i rapporti interpersonali.
La gestione dei conflitti efficace non significa soltanto risolverli, bensì conoscere le cause e le motivazioni che li hanno generati e le strategie per poter giungere alla loro pacifica risoluzione.
Questa capacità di gestire i conflitti in modo positivo non è semplice da attuare, soprattutto per i bambini e i ragazzi che devono essere educati in questo da noi adulti.
Quello che molto spesso accade, infatti, è che i ragazzi adottino provocazioni vicendevoli che sfociano poi in un’aggressività fine a se stessa.
L’aggressione comporta sempre dei comportamenti che mirano ad offendere e nuocere l’altra persona.
Il conflitto, invece, si manifesta in condizioni di incompatibilità, in cui una persona si oppone apertamente alle azioni o alle motivazioni dell’altro, inizia con l’opposizione ma termina sempre con la risoluzione.
L’obiettivo principale del conflitto è, infatti, quello di ristabilire l’equilibrio personale e interpersonale attraverso l’uso di specifiche strategie di gestione dei conflitti.
Per la gestione efficace dei conflitti è necessario mettere in campo le proprie personali capacità, tra cui:
- Assertività;
- Dialogo e ascolto attivo;
- Capacità di gestire le proprie e altrui emozioni;
- Intelligenza emotiva.
Sviluppando tutte queste capacità e competenze i bambini e i ragazzi saranno in grado di gestire efficacemente i conflitti e vivere in modo sereno le proprie relazioni.