Diversità e integrazione. Le basi per un’educazione interculturale

diversità e integrazione

Negli ultimi decenni, la società in cui viviamo ha assistito a grandi trasformazioni e cambiamenti in senso multiculturale.

La causa è da attribuire ai processi migratori, agli scambi tra culture diverse e alla globalizzazione.

Tali fenomeni hanno, infatti, posto alla società attuale nuove problematiche e nuove emergenze educative e sociali.

Concetti come diversità e integrazione, accoglienza e spazio dell’incontro, dialogo costruttivo sono divenuti fondamentali per fronteggiare tali emergenze.

L’educazione interculturale riguarda proprio questo: teorie e strategie per incontrare, accogliere e rapportarsi con le diversità, etniche e culturali.

Vediamo insieme, in questo articolo, quali sono le basi della pedagogia interculturale, da conoscere e da promuovere sia a scuola che in famiglia.

Multicultura e intercultura

Ogni cultura non ha confini netti e separati, non coincide necessariamente con un determinato territorio, ma si presenta come un insieme complesso caratterizzato da incroci e scambi.

Da sempre infatti le culture si sono intrecciate le une alle altre e sono state sottoposte a varie influenze, dovute a scambi, commerci, guerre, migrazioni.

A maggior ragione, oggi, con l’aumento dei flussi migratori e della globalizzazione non si può pensare ad un territorio costituito da un’unica cultura chiusa in se stessa.

Gli scambi e i contatti con differenti culture sono inevitabili.

Tuttavia, non è più sufficiente un approccio multiculturale, che mette in atto soltanto una netta separazione fra le diverse culture, senza riconoscerle e valorizzarle.

È proprio in questa situazione che risulta fondamentale promuovere un approccio pedagogico interculturale.

Una pedagogia, cioè, attenta alle diversità fra le culture, volta all’interazione reciproca e all’integrazione.

In questo senso, occorre affrontare il rapporto con le altre culture e con la differenza su due registri distinti:

  • L’accoglienza all’altro come incontro/scontro democratico e non violento;
  • La convivenza con le differenze per contribuire allo sviluppo dei processi di globalizzazione, interdipendenza e comunicazione interpersonale.

Da una società multiculturale a una società interculturale

Passare da una società multiculturale a una interculturale non è però automatico, per il semplice motivo che la cultura multiculturale risulta ormai da tempo consolidata.

Ad impedire la costruzione di una società disponibile al confronto e allo scambio culturale, vi sono  atteggiamenti contradditori e resistenze messe in atto dalla popolazione autoctona.

Infatti, il passaggio da una società multiculturale, caratterizzata dalla presenza di culture tra loro separate, ad una società interculturale, caratterizzata invece da interazione e integrazione delle differenze fra le varie culture, richiede un preciso progetto pedagogico.

Un progetto cioè finalizzato alla costruzione e allo sviluppo di un pensiero:

  • Aperto e flessibile;
  • Problematico;
  • Antidogmatico;
  • Decentrato dai propri riferimenti mentali e morali.

Tale pensiero sarà in grado di riconoscere e comprendere le differenze e le analogie con le altre culture.

Oggi l’intercultura rappresenta il più alto grado di civilizzazione e va perseguita, nella società e nelle scuole, secondo l’approccio che assume la “diversità come normalità”, capace di introdurre l’educazione interculturale come progetto trasversale e interdisciplinare, a scuola e in famiglia.

L’intercultura

Il termine interculturale indica:

una situazione di interazione e di integrazione fra le diverse culture, caratterizzata da pluralismo culturale, incontro e confronto democratico.

Non indica, dunque, soltanto una compresenza su uno stesso territorio, di popoli diversi per etnia, lingua e cultura.

Non è una realtà statica del fenomeno migratorio, che vede l’esistenza di una pluralità di popolazioni su uno stesso territorio, senza comportare necessariamente confronto, apertura, scambio, reciprocità e incontro.

L’intercultura presuppone l’idea e l’impegno a ricercare forme, strumenti ed occasioni per sviluppare un confronto e un dialogo costruttivo e creativo.

E’ infatti un concetto dinamico, che vede la volontà di riconoscere e accogliere le differenze e le diversità senza annullarle, bensì valorizzandole.

Confronto, dialogo e ascolto

Pluralismo e differenza possono costituire la base su cui è possibile costruire l’incontro e il confronto con l’altro che, se autentici, scaturiscono nel dialogo, che è insieme capacità di ascolto e di interazione.

Il dialogo presuppone l’ascolto, vale a dire la capacità di intendere i problemi dell’altro attraverso le “sue” parole e i “suoi” bisogni.

L’ascolto richiede la capacità di empatia, ossia la capacità di indossare i panni degli altri per vivere l’esperienza dall’altro punto di vista.

In questo senso, si parla di ascolto attivo, capace, cioè, di porre attenzione alla comunicazione dell’altro senza formulare giudizi.

È un atto intenzionale che impegna la nostra attenzione a cogliere quanto l’altro ci riferisce sia in modo esplicito che implicito, sia a livello verbale che non verbale.

Il pensiero interculturale

L’intercultura è un vero e proprio un modo di essere del pensiero che si conquista a livello di conoscenza, comprensione ed interpretazione dell’alterità.

Essa infatti implica, e comporta, la pratica di un pensiero plurale e di una relazione ricca e creativa.

Un pensiero complesso: disponibile a conoscere e a confrontarsi con una pluralità di approcci e punti di vista, non dando niente per scontato e rimettendo in discussione quanto già acquisito.

Richiede necessariamente apertura e flessibilità.

Così attrezzato il pensiero costituisce uno strumento efficace per esplorare i livelli di interazione e di integrazione tra le varie lingue e culture.

Il pensiero interculturale è, dunque, fondamentale per reggere la sfida della complessità e del cambiamento, utilizzando le categorie del confronto e della cooperazione piuttosto che quelle del conflitto e della chiusura.

La pedagogia interculturale

Si pone come obiettivo la riflessione sulla diversità culturale e, più in generale, sul tema dell’alterità.

Si preoccupa di facilitare la conoscenza reciproca e la disponibilità allo scambio e all’incontro, secondo un’ottica di cambiamento.

Essa lavora, infatti, non solo per l’integrazione, ma anche per l’interazione, riconoscendo così il ruolo ineliminabile delle differenze, per fare in modo che culture diverse convivano senza ignorarsi.

La pedagogia interculturale educa alla flessibilità cognitiva, aiutando la decostruzione di schemi mentali rigidi, al riconoscimento e all’interazione positiva con la diversità, ed infine alla capacità di convivere con l’incertezza.

Ha come meta la formazione di persone con le seguenti competenze:

  • Mentali, quali capacità di problem solving, consapevolezza della relatività, contestualità e storicità delle culture;
  • Relazionali, ovvero capacità di confronto e dialogo con l’alterità, interesse per le diversità, capacità di empatia e di messa in discussione;
  • Valoriali, ossia solidarietà, coesistenza pacifica e responsabilità.

Per questi motivi, l’educazione interculturale deve essere promossa a scuola e in famiglia, per educare le giovani generazioni ad accogliere e riconoscere le diversità.

Nei prossimi articoli affronteremo sempre il tema della diversità, proponendo strategie e tecniche pratiche per educare alla diversità e viverla come ricchezza e risorsa.

Bibliografia

Reggio P., Santerini M, (a cura di), (2013), Le competenze interculturali nel lavoro educativo, Carocci Editore

Giusti M, (2004), Pedagogia interculturale, Editori Laterza

Cambi F, (2012), Incontro e dialogo, Prospettive della pedagogia interculturale, Carocci Faber

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