Dsa Bes: definizioni, caratteristiche e strategie di intervento

Dsa Bes: sentiamo spesso parlare di queste sigle, ma sappiamo realmente cosa significano?

Quali sono le loro caratteristiche e le strategie di intervento educative-didattiche che possiamo utilizzare?

Dsa: definizioni e caratteristiche

Quando parliamo di DSA ci riferiamo ai cosiddetti Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ovvero a tutte quelle difficoltà riscontrate nell’area degli apprendimenti scolastici di base (lettura, scrittura e calcolo).

Difficoltà presenti nonostante le buone competenze intellettive del bambino ed un ambiente socio-culturale adeguato.

Tali disturbi sono diagnosticati da psicologi e/o neuropsichiatri e la loro identificazione è di pertinenza del settore sanitario.

Sulla base di una diagnosi di DSA la scuola dovrà adottare le strategie didattiche opportune e dovrà elaborare un Piano Didattico Personalizzato. 

Nella maggior parte dei casi, infatti, a seguito a tale diagnosi, il lavoro della scuola viene integrato con interventi e strumenti didattici dispensativi e compensativi, da parte di un pedagogista.

Le caratteristiche dei Dsa sono le seguenti:

  • Il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo e circoscritto;
  • Il funzionamento intellettive generale è intatto;
  • Il disturbo è innato;
  • E’ sempre presente nel percorso evolutivo;
  • Gli adattamenti didattici non sono sufficienti a migliorare il quadro clinico;
  • La prestazione è resistente all’automazione;
  • La modificabilità è modesta.

Una caratteristiche molto importante è proprio la specificità di questi disturbi che riguardano, infatti, l’alterazione di una specifica funzione.

Il disturbo, dunque, è circoscritto, ad un determinato dominio di abilità.

Bes: definizioni e caratteristiche

Con il termine Bisogni Educativi Speciali intendiamo:

qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione di diversi fattori, e che necessita di educazione speciale individualizzata.

Non è un concetto clinico, non viene diagnosticato, bensì è una condizione di difficoltà che deve essere riconosciuta per garantire all’alunno un programma su misura.

La persona con bisogno educativo speciale vive una particolare condizione di svantaggio culturale, familiare, sociale, psicologico che non gli permette di sviluppare appieno le proprie competenze.

Si tratta di situazioni di disagio e disadattamento scolastico, come:

  • Svantaggio o deprivazione sociale;
  • Provenienza e bagaglio linguistico-culturale;
  • Difficoltà di integrazione sociale e culturale;
  • Alunni con famiglie difficili e/o multiproblematiche;
  • Contesti familiari svantaggiati.

Dsa Bes: strategie educativo-didattiche

Quali strategie educativo-didattiche risultano fondamentali per il potenziamento degli apprendimenti?

Alcune ricerche hanno evidenziato che a Dsa e Bes si accompagnano stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica personalizzata efficace.

Per il riconoscimento di un potenziale disturbo dell’apprendimento o bisogno educativo speciale, quindi, è molto importante:

  • Individuare le caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo;
  • Riconoscere e valorizzare gli stili di apprendimento preferiti;
  • Individuare gli stili cognitivi e di apprendimento utilizzati: globale/analitico, verbale/visuale, sistematico/intuitivo, convergente/divergente, impulsivo/riflessivo.

In questo senso, risulta di fondamentale importanza promuovere un apprendimento inclusivo attento, cioè, all’unicità del soggetto e alla valorizzazione di tutte le specificità e diversità.

Un insegnamento di qualità, infatti, si basa sui seguenti principi:

  1. E’ importante comprendere i bisogni dei singoli allievi
  2. Occorre utilizzare diversi canali comunicativi in riferimento ai bisogni specifici
  3. Gli stili di insegnamento e apprendimento devono essere peculiari alle caratteristiche degli alunni
  4. La scuola deve promuovere un clima di partecipazione, serenità, accoglienza e convivialità
  5. La valorizzazione e accettazione incondizionata di tutte le diversità e specificità
  6. Le strategie educative e didattiche devono essere creative e flessibili per adattarsi alla caratteristiche e ai bisogni di ciascun allievo.

Una didattica di questo tipo, infatti, è necessaria per favorire l’apprendimento di bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento o Bisogni Educativi Speciali.

Seguiteci: nel prossimo articolo approfondiremo le strategie didattiche ed educative per favorire l’inclusività in classe 😉

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