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I diritti dei bambini
Nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, approvata il 20 Novembre 1989 a New York dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
I bambini hanno diritto alla vita, nonché diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario, hanno diritto di esprimere la propria opinione e ad essere informati.
I bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all’anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità, hanno il diritto di avere un’istruzione, hanno il diritto di giocare e il diritto ad essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso.
La Convenzione, infatti, si basa su quattro diritti fondamentali dei bambini:
- Nessuna discriminazione: i diritti devono essere garantiti a tutti i minori senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori;
- Superiore interesse del minori in ogni situazione problematica;
- Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino;
- Ascolto delle opinioni del minore, in tutti i processi decisionali che li riguardano.
Ma, conosciamo davvero i diritti dei bambini?
La socializzazione primaria e secondaria
La socializzazione primaria si realizza nel corso dei primissimi anni, soprattutto all’interno della famiglia.
In questa fase il bambino comincia ad apprendere l’insieme delle norme e delle regole che governano la vita sociale, per cui si formano le competenze sociali di base.
Nella socializzazione secondaria, invece, avviene il processo di formazione delle competenze specifiche necessarie allo svolgimento dei ruoli adulti.
Si attua prevalentemente al di fuori della famiglia (scuola, chiesa, gruppo dei pari) e prosegue per tutto il ciclo di vita.
Il diritto a socializzare
I bambini hanno il diritto di socializzare e giocare insieme ai propri coetanei.
Come abbiamo visto il ruolo della scuola nello sviluppo delle abilità sociali è fondamentale in quanto permette ai bambini di entrare in contatto e relazionarsi con altri bambini.
Nel particolare momento che stiamo vivendo, dove i bambini non stanno frequentando la scuola o vedendo i coetanei, questa dimensione relazionale non è presente.
Ciò può rappresentare un significativo problema per lo sviluppo affettivo e relazionale dei bambini.
Nell’attesa della riapertura delle scuole o almeno dei centri estivi, ecco un consiglio 😉
Proponete ai vostri figli tante attività pratiche e creative da fare in casa o in giardino.
Leggete questo nostro articolo proprio in merito alle varie attività da fare in casa https://nonsolopedagogia.it/il-gioco-educativo/
Per approfondimenti non esitate a contattarci 😉