L’insegnante della scuola dell’infanzia: la dimensione relazionale e di cura

In questo articolo vogliamo approfondire il ruolo dell’insegnante della scuola dell’infanzia in riferimento alla dimensione relazionale e di cura.

Lo sviluppo della professionalità docente, infatti, prende forma in una quotidianità costituita da una pluralità di relazioni che solo se autentiche possono aiutarla e sostenerla nella conquista del proprio Sé.

In questo senso, dunque, il docente deve essere una figura:

  • Con capacità relazionali;
  • Aperta alla dimensione di collegialità e corresponsabilità;
  • Aperta alla collaborazione con il territorio e le risorse presenti.

La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo” e “la costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni“.

E’, inoltre, “orientata alla condivisione di conoscenze” attraverso “uno stile educativo ispirato a criteri di ascolto, interazione partecipata, mediazione comunicativa“.

Nel lavoro educativo la dimensione relazionale e di cura assumono una grande rilevanza.

Tali concetti si esprimono nella collaborazione, condivisione, interazione, comunità, ascolto, mediazione, accompagnamento, così come nell’instaurare relazioni autentiche, fondate sulla reciprocità e sull’ascolto di tutti.

Il concetto di cura con i bambini

Nei confronti dei bambini la dimensione relazionale e di cura non si esplica solo in un generico ascolto a essi rivolto, ma si manifesta nella cura dell’ambiente, dei materiali e dei gesti.

Solo all’interno di un quadro relazionale positivo, infatti, il bambino costruisce e sviluppa le sue relazioni sociali per strutturare i significati e per interpretare la realtà.

La cura è inoltre in grado di attivare relazioni gratificanti e incoraggianti per i bambini.

E’ proprio l’insegnante della scuola dell’infanzia che incoraggia, ridimensiona eventuali insuccessi, fornisce sostegno e appoggio, così da sviluppare nell’allievo autostima, fiducia, sicurezza, interesse.

Il docente conosce i bisogni reali dei bambini così da adeguare l’azione didattico educativa agli stessi, anche in corso d’opera.

Il rapporto con gli altri docenti

Per collegialità si intende un modo di agire, di gestire i rapporti, di assumere decisioni tra colleghi attraverso il contributo e la responsabilità di tutte le persone.

La collegialità non si improvvisa, al contrario è frutto di un’elaborazione collettiva, espressione di una volontà di accordo e collaborazione.

Accordo e collaborazione che si realizzano attraverso un graduale processo di convergenza e contrattazione.

Deve essere garantita, infatti, la partecipazione concreta di tutti 😉

Per fare ciò le idee, le perplessità e le proposte devono essere rispettosamente accolte e apertamente discusse, mantenendo presente l’obiettivo principale: il benessere dei bambini, dei genitori e dello stesso gruppo docente.

La comunicazione deve essere aperta e chiara per dialogare e per confrontarsi con tutti, così che si possa riflettere sul lavoro svolto ed, eventualmente, rivedere ed integrare i percorsi.

Operare collegialmente vuol dire pensare insieme, confrontarsi costantemente con i colleghi, mettersi nelle condizioni di ascolto attivo, programmare, organizzare attività.

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Scuola dell’infanzia e prospettiva zerosei, (a cura di) Cerini G, Mion C, Zunino G, HB, 2019.

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