In questo articolo approfondiamo insieme il rapporto tra genitori e figli durante l’infanzia: come si sviluppa e cosa comporta.
Essere genitori è un’esperienza meravigliosa e estremamente complessa, le gioie che può dare sono davvero indescrivibili.
Per quanti consigli o suggerimenti si possano ascoltare non esistono ricette preconfezionate o manuali di istruzioni in grado di preparare in assoluto a questo compito.
Diventare madre e padre avviene direttamente sul campo, agendo, sbagliando, imparando dai propri errori, a volte ricorrendo al sostegno di esperti nel caso in cui vi siano particolari difficoltà o semplicemente per chiedere un parere o un consiglio.
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Rapporto genitori-figli
Il rapporto tra genitori e figli è centrale nella vita di ogni individuo, dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta.
La famiglia è il luogo dove avviene la primissima socializzazione del bambino.
E’, infatti, il primo luogo dove il bambino sperimenta il contatto con una rete sociale.
Da qui si costruiscono le strutture relazionali, la personalità, i ruoli, le risorse cognitive ed emotive.
Per un bambino i genitori rappresentano una guida e una base sicura e il loro rapporto si sviluppa tra attaccamento e progressiva conquista dell’indipendenza.
In questo di fondamentale importanza è la comunicazione positiva tra genitori e figli caratterizzata da ascolto attivo, comprensione e dialogo.
Consigli per coltivare un buon rapporto genitori-figli
Innanzitutto, nel rapporto genitori-figli la comunicazione riveste un ruolo fondamentale.
Una comunicazione, però, funzionale, non a senso unico, bensì un contenitore di reale ascolto e comprensione.
Per creare un rapporto di fiducia che duri nel tempo, è necessario dedicare del tempo di qualità ai figli.
E’ importantissimo trovare del tempo per stare con i propri figli: parlare, giocare con loro, fare delle attività insieme.
All’interno della giornata dovrebbero esserci alcuni momenti per il dialogo.
Questi momenti sono preziosi ed è soprattutto importante sapersi ascoltare a vicenda.
Prima si instaura questa buona abitudine, più sarà facile portarla avanti nella crescita del bambino fino all’adolescenza.
Alcuni buoni momenti di dialogo possono essere il momento del pranzo o della cena, oppure prima di andare a dormire.
Provate a fare domande specifiche e non generiche: al posto di “come è andata a scuola?” domandate “qual è stata la cosa più bella che hai fatto oggi?”.
Ciò aiuta sicuramente a stimolare la capacità di riflessione dei bambini e aiutare lui stesso a conoscersi meglio e scoprire i propri gusti.
Indagare sulle emozioni che hanno accompagnato un dato avvenimento è, di solito, il modo più coinvolgente per dialogare insieme.
Non esitare a contattarci per altri consigli in merito alla tua relazione con tuo figlio 😉