La violenza domestica: definizione, forme e conseguenze

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Quasi ogni giorno siamo costretti a leggere o ascoltare notizie in merito a fenomeni di violenza: violenza sulle donne, maltrattamenti sui bambini, abusi, violenza sessuale.

Se apriamo un quotidiano o ascoltiamo un telegiornale, sicuramente troveremo almeno una notizia di cronaca su un atto violento.

Questo fatto è sconcertante. Viviamo in un mondo in cui la violenza, purtroppo, è all’ordine del giorno, in tutte le sue forme.

In questo articolo viene approfondita la violenza domestica, focalizzando l’attenzione sulle sue fasi e forme, ma anche sulle sue conseguenze psicologiche.

La violenza domestica: definizione

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso e di comportamenti coercitivi, esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare.

Nella definizione di violenza domestica sono comprese tutte le azioni e i comportamenti che mirano ad affermare il potere e il controllo sull’altra persona, sul suo agire e sul suo pensare.

Non si limita, quindi, solo agli abusi fisici ma può anche essere verbale, emotiva, psicologica, finanziaria e sessuale.

La violenza domestica viene agita prevalentemente dagli uomini contro le donne e avviene all’interno delle mura domestiche, tra coniugi o conviventi, nell’ambiente cioè che dovrebbe essere ritenuto il più sicuro.

Include una serie di comportamenti, che spesso si verificano contemporaneamente:

  • La violenza psicologica ed emotiva;
  • La violenza fisica e sessuale;
  • L’uso della coercizione, di minacce e di intimidazioni;
  • L’isolamento; la minimizzazione e la negazione di colpe;
  • La violenza economica.

Alcuni dati statistici

E’ un fenomeno diffuso in tutti i Paesi e in tutte le fasce sociali; gli aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici, senza distinzione di età, razza ed etnia.

In una indagine ISTAT (2006) condotta su un campione di 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni sono emersi dati allarmanti.

Sono 2 milioni le donne che hanno subito violenza domestica dal partner attuale o da un ex partner.

3 milioni 466 mila donne hanno subìto stalking nel corso della vita, il 16,1% delle donne. Di queste, 1 milione 524 mila l’ha subìto dall’ex partner.

Si è stimato che oltre il 90% delle vittime non denuncia il fatto, per paura o vergogna.

In realtà non è possibile sapere il numero esatto delle donne che hanno subito queste terribili esperienze, perché questi dati sono relativi soltanto al numero esiguo di donne che hanno denunciato il fatto alle autorità.

Rispetto al 2006 però emergono importanti segnali di miglioramento: ad oggi, le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%.

È in calo sia la violenza fisica sia la sessuale, dai partner e ex partner, come dai non partner.

Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, e di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno, ma non bisogna fermarsi.

Le fasi della violenza domestica

La violenza non si manifesta sempre apertamente, è spesso subdola e generalmente segue un ciclo chiamato “spirale della violenza” che si articola in più fasi, da non sottovalutare.

Queste fasi seguono una vera e propria escalation della violenza.

Vediamole insieme.

La fase iniziale è d’intimidazione, caratterizzata da costanti minacce, lamentele, gelosie, anche eccessive, in cui il partner fa di tutto perché la vittima viva in uno stato costante di paura e si senta sempre inadeguata.

Segue poi l’isolamento, in quanto, a seguito delle sue continue richieste, la vittima inizia ad isolarsi dal resto del mondo: amici, famiglia, colleghi di lavoro.

Lui poi tenderà alla sua svalorizzazione, a sminuire, a mortificare: troverà sempre il modo per umiliare e far sentire la vittima incapace.

Alla violenza psicologica segue, o si può accompagnare, la violenza fisica e quella sessuale.

Seguono poi quasi sempre delle false riappacificazioni, momenti di pentimento in cui il partner sembra tornare quello di prima, ma è solo un’illusione.

Molto spesso anche i familiari e gli amici possono fare pressioni sulla vittima per perdonare il partner e dargli un’altra possibilità.

Le varie forme di violenza

Non esiste un solo tipo di violenza.

Consideriamo violenza ogni forma di abuso di potere e di controllo che si manifesta come sopruso fisico, sessuale, psicologico ed economico.

E’ raro che queste diverse forme si presentino singolarmente, bensì, solitamente, combinate tra loro.

Vediamole ora nel dettaglio.

Violenza fisica

Ogni forma di violenza contro il corpo e la proprietà, con azioni fisiche finalizzate a fare male e spaventare.

Le aggressioni possono essere evidenti (calci, pugni, spinte), oppure più sottili e rivolte a qualcosa cui la persona tiene (animali, oggetti, vestiti), così come alla casa o a oggetti preziosi.

Dunque, comprende l’aggressione fisica grave, ma anche tutti i contatti fisici volti a spaventare e controllare la persona.

Violenza psicologica

Si intendono tutti quei comportamenti che mancano di rispetto, offendono e mortificano la dignità di una persona.

Questa è la prima forma che si manifesta ed è quella che permette lo svilupparsi di tutte le altre.

E’ meno visibile perché non lascia segni sulla pelle, ma è più subdola, ferisce all’interno, facendo anche più male.

Comprende abusi psicologici come intimidazioni, umiliazioni pubbliche o private, continue svalutazioni, ricatti, controllo delle scelte personali e delle relazioni sociali comportando l’isolamento della vittima.

Violenza sessuale

Ogni forma di coinvolgimento in attività sessuali senza un reale consenso, andando contro cioè la volontà della persona, utilizzando la coercizione.

Questa violenza può essere messa in atto da qualsiasi persona indipendentemente dalla relazione che ha con la vittima, in qualsiasi ambito incluso quello familiare e lavorativo.

Il suo riconoscimento, però, all’interno della relazione di coppia risulta difficile a causa di radicate convinzioni circa i doveri coniugali.

Violenza economica

Si intende qualsiasi comportamento di controllo dell’autonomia economica di una persona.

E’ difficile da rilevare e spesso ne sono poco consapevoli anche le vittime stesse.

Comprende forme di controllo economico come il sottrarre o impedire l’accesso al denaro o ad altre risorse basilari, sabotare il lavoro della donna, impedire opportunità educative o lavorative.

In questo modo si costringe la donna a una situazione di dipendenza: tali strategie infatti  la privano della possibilità di decidere autonomamente.

Le conseguenze della violenza domestica

Innanzitutto, può portare gravi conseguenze nella vita psichica della vittima, perché può far sviluppare diversi problemi psicologici quali:

  • Sindromi depressive;
  • Sintomi di ansia e tensione;
  • Sensi di colpa e vergogna;
  • Bassa autostima.

Le condizioni di chi subisce la violenza sono tanto più gravi quanto più la violenza si protrae nel tempo, o quanto più esiste un legame consanguineo tra l’aggressore e la vittima, come nel caso della violenza domestica.

Tale violenza lascia segni, non solo fisici, ma anche sul piano relazionale perché le vittime che la subiscono spesso perdono il lavoro, la casa, gli amici e le risorse economiche di sostentamento.

Le conseguenze sono dunque gravissime, anche, o meglio soprattutto, perché le vittime non denunciano subito, per paura o per vergogna.

Uscirne è possibile?

Non è sicuramente facile, ma è assolutamente possibile.

Per difendersi da situazioni di abuso domestico è necessario prima di tutto imparare a riconoscere i comportamenti tipici, sopra descritti.

La vittima deve rendersi conto che quello che sta accadendo fra le mura domestiche è un reato.

Per arrivare a questa consapevolezza deve osservare e analizzare quello che le accade attorno, imparare ad essere obiettiva e giudicante nei confronti di chi sta abusando.

Fondamentale poi è rompere l’isolamento e trovare il coraggio di parlarne con qualcuno: rivolgendosi alle Forze dell’Ordine oppure ad una persona fidata o ai servizi di assistenza.

Solo così sarà possibile iniziare il percorso di “rinascita” e uscire dalla situazione abusante.

Se ti rivedi in tutto questo o hai bisogno di saperne di più, non esitare a contattarci.

Siamo qui per aiutarti e offrirti il sostegno di cui hai bisogno per uscire dalla spirale della violenza.

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