Affrontare cyberbullismo e bullismo. Consigli educativi pratici

cyberbullismo e bullismo

Cyberbullismo e bullismo sono due fenomeni che vedono un gruppo di persone coinvolte in azioni di molestie verso altre.

Ma com’è possibile riconoscere il fenomeno? Quali sono i segnali a cui prestare attenzione? Se ve lo state chiedendo, proseguite nella lettura!

Le vittime di cyberbullismo e bullismo si possono riconoscere da indicatori, che sono alla base della presenza delle condotte di prevaricazione, ad esempio:

  • Indizi di bullismo diretto: perdita o danneggiamento di oggetti, segni fisici di aggressione;
  • Indicatori indiretti: apparire depressi, piagnucolosi, isolarsi dal gruppo di amici, peggiorare il rendimento scolastico, attaccamento ai grandi. Sono connessi ai cambiamenti di comportamento della vittima;
  • Indizi di cyberbulling: il bullo manifesta dipendenza da internet di giorno e di notte, chiude i programmi o spegne il pc se arriva un adulto. La vittima si mostra turbata, depressa, frustrata dopo aver usato il pc.

Se vostro figlio presenta una delle caratteristiche citate, è bene informarsi su tali fenomeni, al fine di prevenirli e contrastarli.

Il bullismo classico

Come trattato in dettaglio, in un precedente articolo, le condotte di bullismo si verificano ad opera, solitamente, di un gruppo di individui ai danni di un singolo ragazzo.

Le sue caratteristiche principali sono l’asimmetria di potere tra i soggetti coinvolti, l’intenzionalità delle prepotenze e la ripetizione nel tempo delle stesse, la maggior parte delle volte sono attacchi finalizzati ad umiliare i bambini isolati.

Il desiderio di farsi accettare, fa sì che gli studenti siano spinti a conformarsi ai valori negativi, anche se non li condividono, il sostegno del gruppo aiuta il bullo a delegittimare le proprie responsabilità, diminuendo la gravità del gesto.

Il luogo privilegiato in cui si verifica bullismo è la scuola: in classe, in giardino, nei bagni o nei tragitti casa-scuola.

Il bullismo elettronico

L’avvento delle nuove tecnologie, come il computer ed il telefonino personale, hanno rivoluzionato anche la modalità di tenere condotte violente sugli altri.

Ad oggi molti adolescenti, sempre più precocemente, ne fanno un uso-abuso, che può portare ad una dipendenza da questi mezzi elettronici.

Cellulare e computer possono rappresentare mezzi con cui molestare i pari, nelle mani di ragazzi non educati ad usarli nel modo corretto.

Ciò che accomuna il bullismo tradizionale con questa nuova modalità di violenza non sono dunque i mezzi e le condotte prevaricatrici, ma restano invariate le caratteristiche principali, ovvero:

  • Il danno inflitto è volontario
  • È un atto ostinato e ripetuto
  • Vi è asimmetria di potere tra cyberbullo e vittima

Cyberbullismo e bullismo si somigliano anche per le conseguenze psicologiche sulla vittima.

Essa, infatti, si mostra triste, isolata e diffidente verso gli amici, incapace di raccontare la propria giornata, prova vergogna e paura.

Cyberbullismo e bullismo classico a confronto

Vediamo ora quali aspetti differenziano cyberbullismo e bullismo classico.

Mezzi

Come anticipato, il cyberbulling prevede l’utilizzo di due strumenti: computer e cellulare, a differenza del bullismo tradizionale, che consta in aggressioni prevalentemente fisiche.

Condotte

Le condotte violente del bullismo elettronico riguardano:

  • Diffondere pettegolezzi online
  • Sostituirsi ad un’altra persona, altra identità per mandare messaggi, pubblicare testi, compromettere la reputazione
  • Diffondere immagini o insulti riferiti alla vittima
  • Diffondere informazioni riservate della vittima

Sesso

Per motivi culturali e caratteriali, le femmine provano più senso di colpa e ansia, quando sono aggressive, mentre i maschi sono più giustificati e presentano meno empatia.

In questo senso, il bullismo tradizionale è più un fenomeno maschile, mentre la prevaricazione tra femmine è indiretta, più psicologica, con pettegolezzi ed esclusione.

Il cyberbullismo riguarda, invece, bulli ambosessi, con una prevalenza femminile, che attua le violenze tramite l’uso dei social network.

Anonimato

A differenza del bullismo tradizionale, quello elettronico si caratterizza per l’anonimato, la vittima, infatti, può non sapere chi ha inviato o diffuso l’offesa e fa molta più fatica a difendersi.

Per questo motivo, il bullo in rete si sente più forte, nascosto dietro ad una realtà virtuale in cui molestatore e vittima non entrano mai in contatto.

Il tempo e lo spazio

Cyberbullismo e bullismo tradizionale sono caratterizzati da tempi diversi: il primo si protrae per tutto il giorno o la notte, nel periodo estivo o in pausa dalla scuola.

Addirittura, un video pubblicato e diffuso online può rimanere nello spazio virtuale anche per un tempo indeterminato, a differenza del bullismo tradizionale, che avviene nel mondo reale sotto gli occhi di tutti.

Ragazzi in difficoltà: riconoscere le cause

In precedenza, abbiamo analizzato il carattere della vittima e del bullo, evidenziando gli aspetti psicologici e comportamentali che portano i bambini a trovarsi in queste situazioni.

Cyberbullismo e bullismo presentano una vittima caratterizzata da poca autostima, debole ed un bullo prepotente e leader.

Ma qualcosa li accomuna: il periodo della crescita e le difficoltà relazionali, dettate da situazioni differenti.

Il duro periodo dell’adolescenza

Il periodo dell’adolescenza si presenta con la necessità di fare parte di un gruppo ed essere accettati, controllando e sottomettendo gli altri, per ottenere una sensazione di potere.

È periodo di cambiamento fisico e di sviluppo della propria identità, in cui si decide se isolarsi o aggregarsi agli altri.

Caratteri personali come bisogno di dominio, uso del potere, prepotenza, ed accettazione della violenza da parte degli adulti favoriscono i comportamenti bullizzanti.

La famiglia e l’educazione

Tra gli elementi correlati all’essere bullo o vittima rientra di certo l’educazione impartita dalla famiglia, che insegna i principi e le norme condivise socialmente. Il suo compito è educare i figli nel rispetto della propria persona e degli altri.

Se vi accorgete di rientrare in questi modelli genitoriali, è bene cominciare a cambiare qualcosa quanto prima. Possiamo riassumere così i tipi di educazione disfunzionale:

  • Troppo permissiva

Tollerare continuamente i “no”, soprattutto dei piccoli maschietti, accondiscendere alle richieste e risolvere il pianto con il “dare”, non potrà che portare a sempre più arroganza nel bambino.

Dare tutto subito è un errore in cui molti genitori spesso incorrono nel tentativo di emulare il genitore ideale che non fa mancare niente ai figli, perchè i mezzi economici non mancano.

Questo comportamento non permette ai giovani di apprezzare quello che hanno, tutto si può avere. Così la noia, l’insoddisfazione per la vita, il desiderio di superare i limiti, di trasgredire le norme possono portare a comportamenti a rischio.

  • Iperprotettiva

Uno stile iperprotettivo sviluppa un attaccamento morboso alla madre, non educando il figlio a crescere nel mondo ed attraversare le avversità e le paure con le proprie risorse e forze.

  • Coercitiva, autoritaria, violenta

I bambini sgridati, puniti, repressi anche fisicamente, tendono a riconoscere la violenza come unico modello possibile di relazione.

Se la debolezza e la compassione verso gli altri, in famiglia, viene considerata fonte di emarginazione, il bambino crescerà mostrando sicurezza e aggressione all’esterno e proverà, dentro di sé, un grande disagio e deficit empatico.

  • Assente, non comunicativa

Uno stile genitoriale di trascuratezza, mancanza di calore e disinteresse, soprattutto della madre, porta il figlio ad essere ostile ed aggressivo verso gli altri o a crescere isolato e senza risorse personali.

Anche eventi quali conflitti tra genitori, liti, divorzi e separazioni conflittuali, dipendenze, alcolismo, influiscono negativamente sul comportamento minorile.

Cause esterne

Tra le cause dei comportamenti di cyberbullismo e bullismo rientrano anche le scene di violenza di film e programmi televisivi. I videogiochi violenti spingono alla continua competizione, innescando un sentimento aggressivo che può sfociare in reati minori.

Numerosi studi evidenziano le dipendenze come principale causa esterna delle condotte minorili devianti: il sesso, il gioco d’azzardo, l’alcool e le droghe.

Il consumo di sostanze porta a condotte di aggressività, legate all’astinenza, alla dipendenza fisica ed economica dagli stupefacenti, finanche a commettere piccoli reati, ma non solo.

Consigli pratici per genitori

Vista la difficoltà dei ragazzi a raccontare ciò che accade è importante che i genitori siano informati sul tema bullismo, per coglierne i sintomi e agire. Nello specifico, consigliamo di:

  • Aiutare i figli ad inserirsi nei vari contesti, spronarli per favorire lo sviluppo delle abilità sociali
  • Incoraggiare i minori per favorire la loro autostima, consigliarli senza influenzarli
  • Educare alla diversità, sensibilizzare alle emozioni, per imparare a comunicare con gli altri
  • Trasmettere regole e limiti e farli rispettare
  • Spiegare che la scuola è il luogo in cui si impara ad aspettare il proprio turno, ad alzare la mano per prendere parola, a rispettare gli altri
  • Fare attenzione ai segnali ed alle variazioni comportamentali dei propri figli
  • Dialogare e confrontarsi con altri genitori e con gli insegnanti, partecipando a corsi
  • Controllare la cronologia dei siti visitati

È importante affiancare vostro figlio in tutte le fasi della sua vita, durante le decisioni più importanti e nei momenti di difficoltà, lasciandolo sbagliare e assumersi le proprie responsabilità.

Fare il genitore è un compito molto difficile ed una grande responsabilità, in quanto la capacità genitoriale non è innata.

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