Bisogni emotivi del bambino e dell’adolescente durante la crescita

bisogni emotivi

Nell’articolo precedente abbiamo parlato dei bisogni fondamentali dei bambini da un punto di vista fisiologico e psicologico.

In questo articolo voglio approfondire un altro tipo di bisogno da soddisfare durante il periodo di crescita di un bambino all’interno del nucleo famigliare. Si tratta dei bisogni emotivi ed affettivi.

Rafforzare le risorse personali con la vicinanza emotiva

L’infanzia e l’adolescenza sono considerate dagli esperti fasi molto delicate di sviluppo. È in questo periodo che si formano le risorse personali necessarie per fronteggiare le difficoltà della vita e difendersi dai momenti critici.

Tante sono le risorse richieste per affrontare la crescita in modo armonioso e per sviluppare la propria forza, autostima ed indipendenza dai genitori e dalle figure di riferimento.

Il giusto equilibrio tra autonomia e fiducia viene acquisito con il tempo da un bambino che ha la possibilità di crescere in un determinato ambiente e contesto sociale e famigliare.

I fattori di protezione sono definiti come gli elementi che favoriscono lo sviluppo, nel minore, di queste caratteristiche positive.

Essi vengono implementati da tutti gli adulti con cui il piccolo cresce, dalla scuola e dal gruppo di amici.

È soprattutto attraverso la famiglia, tramite gli atteggiamenti, l’educazione e i valori che si trasmette al bambino la forza e l’esempio per poter acquisire determinate caratteristiche e risorse personali.

Nello specifico, il fattore di protezione più importante è riuscire a soddisfare i bisogni emotivi dei bambini durante la loro crescita, proteggendoli e, allo stesso tempo, spianando loro la strada per la vita nel mondo degli adulti.

Grazie all’amore, alle attenzioni, alla vicinanza emotiva e, soprattutto, al dialogo partecipato ed al confronto, è possibile cogliere nel minore, soprattutto se adolescente, campanelli di allarme o segnali di disagio.

Bisogni emotivi e disagio durante la crescita

Prestare attenzione ai comportamenti di vostro figlio può rivelarsi davvero fondamentale al fine di attuare una prevenzione di situazioni a rischio.

Nell’adolescenza, se il minore non ha sviluppato solide risorse personali, è possibile che in situazioni difficoltose e di incertezza, il ragazzo non disponga di forze adeguate e le affronti avvicinandosi al mondo delle dipendenze.

Se notate che voglio figlio mette in atto stranezze comportamentali, che includono:

  • La ricerca di sensazioni forti
  • La ricerca di stimoli sempre nuovi
  • Annoiarsi facilmente
  • Ottenere scarsi risultati a scuola
  • Marinare la scuola
  • Rimanere fuori casa per lunghi periodi
  • Presentare disturbi alimentari o depressioni
  • Dimostrare ansie e preoccupazioni senza motivo
  • L’essere vittima di violenze, bullismo
  • Mettere in atto atteggiamenti prevaricanti e violenti

può essere il segnale di un disagio interiore sviluppato.

Tra le cause di un disagio interiore nel bambino si trova spesso la trascuratezza affettiva ed il disagio emotivo, causato da una mancata o scorretta educazione alle emozioni da parte della famiglia.

Ma cosa può aumentare la vulnerabilità di un figlio?

Come si possono rafforzare le sue risorse personali?

Le cure affettive durante la crescita

Come già trattato in articoli precedenti sulla capacità genitoriale, un consiglio che mi sento di dare a tutti i genitori è di fare attenzione alle cure affettive date al piccolo, oltre alle attenzioni materiali.

Creare una rete di protezione attorno al bambino, da un lato, lasciandogli però scoprire il mondo in autonomia, dall’altro, sono i punti di forza di una educazione che stimola le risorse personali di un figlio.

Per fare questo è importante instaurare un rapporto di fiducia ed amicizia con vostro figlio.

La comunicazione, sempre attenta, premurosa e presente, è fondamentale al fine di individuare eventuali problemi e stati d’animo che possano causare insicurezze e fragilità nel minore.

Vediamo ora insieme alcune buone prassi educative da tenere:

  • Fornire una educazione non autoritaria ma autorevole, con regole chiare
  • Dare indicazioni sulle conseguenze di un’azione contraria alle regole
  • Supportare e fornire rinforzi positivi per ogni risultato o obiettivo raggiunto
  • Sostenere, aiutare in caso di difficoltà fornendo le indicazioni di come migliorarsi
  • Effettuare ragionamenti, fornire sempre spiegazioni concrete e comprensibili
  • Lasciare che il bambino effettui scelte proprie e intraprenda azioni da solo, fornendo solo una supervisione
  • Indicare e spiegare ciò che è sbagliato, fornendo alternative da poter scegliere
  • Educare in modo coerente nel nucleo famigliare
  • Indirizzare il bambino nelle attività e nei compiti, lasciandolo protagonista

Se guardando questo modello educativo c’è qualcosa che vi sentite di migliorare nel rapporto con vostro figlio, è consigliabile rivolgersi ad un esperto che possa fornirvi le linee guida giuste per sostenere i bisogni emotivi dei vostri bambini.

Come incentivare l’empatia

L’affetto può essere dimostrato e raccontato ad un figlio, attraverso il proprio comportamento e le proprie parole.

Anche il comportamento non verbale formato da gesti e espressioni del volto è importante per trasmettere ed insegnare sensazioni e stati d’animo al bambino.

Attenzione anche alle sgridate!

Usare un tono di voce calmo, sereno, con parole positive e calorose trasmette tranquillità e può più facilmente portare ad un cambiamento nel comportamento.

Urlare, sgridare con tono di voce alto, usando termini forti e decisivi, non fa altro che fare aumentare la rabbia nel bambino, sarà più difficile per lui comprendere il proprio errore.

Avvicinarsi fisicamente al piccolo, accostarsi alla sua altezza e spiegare in modo chiaro e sereno un comportamento sbagliato è la soluzione migliore per ottenere rispetto e comprensione, diventando un esempio educativo ed un punto di riferimento.

L’empatia dei bambini si forma osservando il modo in cui le altre persone attorno a lui reagiscono alla sofferenza altrui, essi infatti imitano l’esempio che osservano.

Una maggiore sensibilità ed emotività nella famiglia di origine può incentivare lo sviluppo dell’emotività e dell’empatia nel bambino.

I ripetuti scambi tra genitori e figli promuovono lo sviluppo delle capacità affettive dei bambini.

Ad esempio, se vostro figlio si sente triste è bene fargli sentire che capite ciò che sta provando.

Se il bambino si sente in colpa per qualcosa, è vostro compito “sintonizzarvi” sulla sua frequenza emotiva, mostrandogli che capite ciò che gli sta succedendo.

Questo processo viene definito con il nome di “sintonizzazione affettiva”.

Tramite questo passaggio il bambino si sente compreso, può imparare l’alfabeto delle emozioni e sviluppa la propria empatia verso gli stati d’animo altrui e le loro sofferenze.

Trascurare i bisogni emotivi di un figlio può predisporre un bambino ad atteggiamenti di freddezza emotiva, evitamento ed allontanamento.

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