Responsabilità, autostima, controllo e pensiero positivo sono ingredienti segreti per implementare la crescita personale di un genitore ma anche per sostenere la crescita dei figli, nel loro percorso di vita.
Vediamo insieme ciascuno di questi elementi, così come influenza le nostre performance, i nostri comportamenti e le nostre emozioni.
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Come interpretiamo gli eventi
Nell’articolo sul cambiamento personale abbiamo già visto in che maniera i nostri pensieri influiscono su ciò che ci accade, nel bene e nel male.
Esiste questo atteggiamento mentale grazie al quale, o a causa del quale, interpretiamo gli avvenimenti e ne determiniamo anche i risultati.
La potenza del nostro pensiero è davvero importante!
Pensate a volere smettere di fumare: l’elemento determinante per uscire da una dipendenza è la convinzione mentale.
Se tuo figlio va sempre male nelle interrogazioni di matematica è possibile che non investa tempo nella preparazione, tanto “andrà male, perché è sempre così”.
Beh allora spieghiamo ai figli che cambiando alcune convinzioni cristallizzate, anche le loro performance potrebbero cambiare!
La crescita personale di un genitore deve tenere conto di questo principio, anche per meglio indirizzare il figlio verso una propria crescita a sua volta.
Pensate positivo!
Pensate all’effetto placebo: se sono convinto di bere acqua con vitamine mi sentirò più stimolato anche se non c’è nulla dentro a quel bicchiere se non semplice acqua frizzantina!
Ricordate le profezie che si auto-avverano? Ne abbiamo parlato nell’articolo sulle risorse personali; le nostre percezioni sugli eventi e le convinzioni influenzano gli eventi. Ma in che modo?
- Associamo uno stimolo ad una reazione che si ripete in base alla nostra esperienza (davanti al compito di matematica reagisco con chiusura e rifiuto, perché “tanto non va mai bene”);
- La percezione che ho del compito è negativa e la mia emozione sarà negativa, provo tristezza, disgusto, paura, rabbia;
- Le emozioni provate provocano modificazioni fisiologiche di stress, ansia, tensione;
- Vi è una modifica del funzionamento biochimico del cervello, in conseguenza all’attivazione di tali emozioni;
- In conclusione, la mia mente e il mio corpo portano ad un fallimento nel compito di matematica!!!
Percezioni, convinzioni e neuroscienze
Le convinzioni negative dunque agiscono sul nostro cervello!
L’emozione comporta cambiamenti nell’organismo animale e umano, che fanno riferimento al sistema nervoso: amigdala ed ippocampo sono le parti del cervello più fortemente influenzate.
Gli stati d’animo e le emozioni veicolano neurotrasmettitori che modificano il corpo.
Gli stimoli agiscono sul cervello ed esso si adatta alle esperienze creando continuamente nuovi neuroni.
L’esperienza crea nel cervello nuove strutture neurali, perciò in ogni situazione simile reagiamo allo stesso modo e col tempo cristallizziamo i nostri comportamenti!
Consigli pratici per agire sul pensiero
Nel processo del cambiamento, la crescita personale può partire dai concetti della Mindfulness: i pensieri vanno e vengono, cerchiamo di non reagire ad essi!
Provate a cercare di distanziarvi dal pensiero negativo per vederlo sparire…
Proviamo a decentrarci, accettiamo i sentimenti spiacevoli, non ci identifichiamo con essi!
La crescita personale vostra e dei vostri figli deve proseguire in questa direzione, per riconoscere ed affrontare le difficoltà. Pensate al compito di matematica tanto temuto:
“Provate a modificare la vostra convinzione, trasformate la percezione e la paura del fallimento in determinazione, e osserverete un cambiamento nel risultato!”
In soldoni dobbiamo essere convinti che ce la faremo e che le cose andranno bene!! 😉
Abbiamo parlato del pensiero. Ma per rafforzare la crescita personale di ciascuno di noi, vediamo insieme altri capisaldi: responsabilità, autostima e controllo.
La responsabilità è nostra
Per crescere e migliorare le nostre prestazioni dobbiamo avere la convinzione che esse dipendano da noi e dunque la responsabilità degli eventi che ci capitano è esclusivamente nostra.
Se la causa del nostro fallimento nel compito di matematica è del professore, del poco tempo a disposizione, di un compagno che mi ha distratto, non potrò mai responsabilizzarmi e portare avanti con fermezza il mio cambiamento.
La crescita personale comincia sempre con un processo di consapevolezza sulle proprie responsabilità.
Possiamo cambiare e condizionare gli eventi che siamo convinti dipendano da noi.
Dobbiamo trovare dentro di noi, nel nostro atteggiamento, le cause di un fallimento, per cominciare a cambiare le cose!
Non c’entra la fortuna, il fato, il caso, una serie di coincidenze che si susseguono.
Cominciamo da questo, per rafforzare la nostra responsabilità genitoriale e sostenere la crescita personale dei nostri figli.
D’altro canto, dobbiamo accettare che ci sono delle cose che non possiamo controllare ed è necessario fare intervenire un aiuto esterno, se la situazione è fuori dal nostro controllo; il rischio è un senso di frustrazione e stress e ricordate che ne risponde anche il vostro corpo!
Forza e coraggio, autostima e auto-efficacia
Dalla nascita tutti noi sviluppiamo una forte motivazione ad impegnarci nel controllare le cose e ad acquisire nuove capacità.
È molto importante che i genitori sostengano questo processo nei piccoli, la voglia di scoprire, la curiosità, fare esperienza.
Come abbiamo detto in un articolo sulla resilienza nei bambini, è importante cadere e rialzarsi da soli, alcune volte, per rafforzare la propria convinzione di farcela.
È questo il significato del concetto di auto-efficacia, è la convinzione di farcela, di essere efficaci.
I bambini imparano presto se possono ottenere qualche risultato, oppure no. Come sostengono i pedagogisti:
“L’auto-efficacia viene trasmessa già ai lattanti, è la fiducia a superare i propri problemi”
Per favorire la crescita personale di un bambino, questo non deve essere mai inibito o può generare un futuro individuo passivo, scarsamente resistente.
“Questa responsabilizzazione precoce favorisce lo sviluppo dell’auto-efficacia e della perseveranza”
Sapere di potere risolvere le cose, di valere, aumenta la propria autostima e motiva al rendimento, aiutando a superare le sconfitte.
L’impotenza appresa
Se prendiamo continuamente il controllo delle situazioni difficili che riguardano i nostri figli, non lasceremo mai loro spazio per imparare ad affrontare le difficoltà e una volta nel mondo esterno, non protetto, non saranno in grado di reagire.
In mancanza di resistenza psichica, un ragazzo prova apatia, azzeramento di auto-efficacia, aumenta la sua vulnerabilità fisiologica: anche in condizione di disagio non fa niente per salvarsi!
Questo concetto si chiama impotenza appresa: è ciò che imparano i figli in un ambiente spesso iperprotettivo, in cui i genitori impediscono qualsiasi esperienza possa esporli a pericolo, stress e frustrazione.
Sviluppo dell’autostima, resistenza psicologica, coraggio, responsabilità e pensiero positivo costituiscono la ricetta per un percorso di cambiamento personale.
Modellare e sviluppare queste caratteristiche già da bambini è il segreto per affrontare serenamente le difficoltà quotidiane, soprattutto nel periodo delicatissimo dell’adolescenza.