Risorse personali ed educazione alla resistenza psicologica

risorse personali

Il tema delle nostre risorse personali va di pari passo con quello della resilienza o resistenza psicologica.

Tante sono le difficoltà legate a questa condizione, ma la buona notizia è che noi siamo stati progettati per affrontarla con successo!

Innata o no, la seconda buona notizia è che si tratta di una capacità che si può sempre migliorare e fortificare.

È dunque per noi stessi, per il nostro cambiamento personale e per l’educazione ed il sostegno verso i nostri figli che è necessario acquisire questa caratteristica.

Tra le risorse personali la più… particolare è proprio questa Resilienza, definita come la capacità di piegarsi senza spezzarsi.

Ed è la mia preferita! 😉

Conoscete la resilienza….

Tante sono le risorse personali necessarie per affrontare i momenti più difficili della nostra quotidianità, ma è importante ricordare che dietro ogni “Crisi” si nasconde una “Opportunità”.

Una Crisi comporta sempre una “Scelta”: singole frustrazioni quotidiane a scuola tormentano i vostri figli oppure hanno dovuto affrontare traumi non da poco, è bene, da genitori, sapere che c’è sempre una via di uscita!

Una forza che si trova dentro di noi, dentro a ciascun genitore che sta attraversando un periodo di separazione o di divorzio, dinamiche familiari conflittuali o perdite, dentro a ciascun bambino coinvolto in violenza assistita o ragazzo vittima di bullismo.

Siamo accanto e dentro ai nostri figli: noi conosciamo lo stress lavorativo e loro lo stress scolastico, noi ci misuriamo con le richieste articolate del capo e loro con i risultati scolastici.

E per affrontare tutto ciò è necessario essere uniti, comunicare in modo funzionale, ascoltarsi ed implementare insieme la resilienza.

Biogenetica delle risorse personali

Le risorse personali di ciascuno di noi si apprendono e solidificano attraverso l’esperienza.

Alcune sono genetiche, ereditarie, trasmesse dai nostri genitori.

Tutte possono essere potenziate, se ci impegniamo!

Studi sul cervello

Bambini che in condizioni iniziali devastate possono sfuggire il destino disastroso, Emmy Werner lo dimostra. Anche se le condizioni di partenza sono tanto brutte, ci sono persone che riescono apprendere il controllo della propria vita.

Il criminologo Friedrich Losel ha cercato di capire quali possibilità abbiano bambini provenienti da un ambiente sociale difficile di condurre la loro vita in modo diverso nel futuro.

Ebbene, è stato provato che ci sono bambini che hanno inclinazione a cavarsela bene anche in presenza di condizioni familiari negative!

Certo, le statistiche sociologiche dimostrano prevalentemente il contrario, ma almeno possiamo negare la correlazione tra maltrattamento in infanzia e disturbi nell’adulto.

Addirittura è stato dimostrato che alla base di una predisposizione a soffrire più lo stress e dunque ad essere meno resiliente ci sarebbe una modificazione del cervello.

Da un esperimento su piccoli roditori si è dimostrato che a causa di piccole mutazioni generiche alcuni sono predisposti a male tollerare le avversità della vita, in seguito ad un abuso nell’infanzia.

Effetti dell’educazione all’affettività

“La difesa più grande in assoluto nella vita è la formazione”

I fattori ambientali incidono sulle nostre risorse personali: anche le personalità deboli possono superare le crisi grazie al sostegno del proprio ambiente.

Anche in un ambiente terribilmente negativo si dà la possibilità di uno sviluppo sano; non tutti i bambini maltrattati diventano a loro volta violenti!

Questo perché l’educazione ed il sostegno emotivo-affettivo hanno una grandissima potenza nel migliorare la vita dei bambini.

Una ricerca svolta all’interno di una comunità in Germania ha mostrato che alcuni ragazzi hanno sviluppato, in età adulta, comportamenti violenti o dipendenze.

Quasi la metà dei ragazzi, quelli che hanno potuto incontrare una buona famiglia affidataria con la quale sviluppare una buona relazione, non ha sviluppato disturbi.

Di fatti, le maggiori statistiche presentano, in ragazzi abbandonati o cresciuti soli, una maggiore probabilità di diventare vittime croniche o di sviluppare disturbi psichiatrici.

È negli anni ’80 che i ricercatori sottolineano l’importanza del contatto fisico per un sano sviluppo del bambino!

Durante un esperimento svolto in un orfanotrofio di Bucarest, alcune famiglie adottive vennero istruite con l’indicazione di dare particolare affetto ed attenzione ai figli adottati.

Nell’arco di 20 mesi dal Progetto, il Q.I. di questi bambini aumentò e diminuì l’incidenza di disturbi legati a paure e fobie.

….Per insegnarla ai vostri figli

Seneca diceva: “le difficoltà rafforzano la mente, così come il lavoro irrobustisce il corpo”.

Nella società di oggi siamo concentrati sul tutto e subito, le teorie sociologiche descrivono una società in velocissimo cambiamento, in cui pretendiamo egoisticamente, senza adattarci mai.

Saper incassare e stringere i denti, incamerare delusioni e sconfitte sono capacità che non esistono quasi più.

È qui che crescono i bambini di oggi; hanno tutto ciò che vogliono.

In questa società, sempre più, i genitori adottano modelli educativi di iperprotezione, con la conseguenza di allevare ragazzi impulsivi, aggressivi e insicuri.

È un istinto naturale del bambino quello di provare a fare le cose da sé: se non sostenuto c’è il rischio che con la crescita egli mostri passività e poca resistenza psicologica.

Crescendo protetti da tutte le frustrazioni, non sviluppano sufficienti risorse personali; da grandi saranno dunque adulti delusi, che rischiano un vero e proprio trauma a contatto con il mondo esterno.

Non è necessario per forza privarsi di tutto per coltivare la resilienza, ma come diceva Confucio:

“Lascia che i figli abbiano sempre un po’ di freddo e un po’ di fame”

Una certa abitudine e dimestichezza con il disagio e i sacrifici in tenera età aiutano a costruire l’antidoto al senso di frustrazione da adulti.

Il sostegno delle risorse del bambino si accompagna con il processo di autonomia e responsabilizzazione. Nel mondo reale mamma e papà non ci saranno sempre, dunque:

“Per ottenere ciò che si desidera è necessario faticare e soffrire un po’. Fattene una ragione, perché non c’è alternativa!”

Sostenere questo davanti ai vostri figli li aiuta a prepararsi all’adattamento e alle strategie necessarie per fronteggiare tutte le difficoltà della vita.

La vita non ti vizia!

Gli studi della psicoanalisi, con Freud, spiegano che, alla nascita, siamo caratterizzati dal “principio del piacere”, per il quale vogliamo vedere realizzati immediatamente tutti i nostri desideri.

Questo avviene quando un bambino piange e la mamma lo prende in braccio, assecondando il suo bisogno di attenzioni, il bimbo smette di piangere.

Durante la crescita è necessario però sostituire questo funzionamento con il “principio di realtà”.

L’educazione genitoriale per lo sviluppo delle proprie risorse personali è davvero determinante per riuscire ad aspettare e sopportare.

Implementare la capacità di tollerare il disagio e di accettare la fatica è il trucco per aumentare la resistenza psicologica.

È solo attraverso il lavoro umile, i sacrifici ed i fallimenti, che si impara il rispetto per tutti gli uomini.

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