Questo articolo ha l’intento di fornire consigli e buone pratiche per un sostegno pedagogico a tutti coloro che hanno un familiare affetto da Alzheimer: un nonno, una nonna, un padre, una madre.
La sempre maggiore incidenza di questa malattia può considerarsi la risultante del progressivo invecchiamento demografico che contraddistingue l’Italia e, più in generale, tutti i paesi a sviluppo avanzato.
Siccome la malattia colpisce le persone anziane, sono tanti i bambini che hanno un nonno o una nonna che ne soffrono.
Indice dei contenuti
Non nascondete la malattia ai vostri figli
Come in tutte le cose, è sempre consigliabile dire la verità ai bambini: capiscono e si accorgono di tutto e hanno il diritto di sapere cosa sta succedendo.
Inventarsi qualcosa di non vero, nella maggior parte dei casi, andrà soltanto a complicare la situazione.
I bambini capiscono quando stiamo mentendo, se ne accorgono, e non raccontargli la verità creerà in loro confusione e disorientamento.
In questo modo il bambino andrà ad amplificare il problema, senza capire realmente la situazione.
La reazione dei bambini, naturalmente, dipende soprattutto dalla loro età.
I bambini molto piccoli faranno più fatica a capire e a comprendere la situazione.
E’ importante spiegare loro la situazione con parole semplici, chiare, e un tono di voce calmo e tranquillo, senza preoccuparlo.
Come dovete comportarvi da genitori
Come anticipato, dovete spiegare con parole semplici che il nonno è affetto da una malattia che colpisce la memoria, e che è per questo motivo che spesso si dimentica le cose, sicuramente il bambino lo avrà già notato 😉
Attraverso questa vostra sincerità, il bambino comincerà a capire e a darsi finalmente una spiegazione per i diversi comportamenti del nonno o della nonna rispetto al passato.
Per un sostegno pedagogico alla famiglia
La malattia di Alzheimer coinvolge, al tempo stesso, il malato ma anche, e soprattutto, la sua famiglia.
Non è una situazione semplice, alla quale prepararsi è quasi impossibile, il cambiamento nella famiglia sarà molto grande e potrà avere molte ripercussioni sui rapporti personali.
Molto utile innanzi tutto potrebbe essere documentarsi ed informarsi rispetto alla malattia.
Sono molti i centri che si occupano di tali dinamiche e che possono offrire un sostegno anche alla famiglia che si prende cura del malato di Alzheimer.
Centri che svolgono interventi educativi per accompagnare la famiglia nell’accettazione e nell’elaborazione di tale situazione per imparare a conoscere e a gestire la malattia.
In questo, di grande aiuto potrebbe essere il sostegno pedagogico, con la modalità della consulenza pedagogica, per gestire questa delicatissima situazione.