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Approfondimenti

  • La scuola a casa: manuale di sopravvivenza per genitori e figli

    scuola a casa

    In questi primi mesi dell’anno possiamo senza dubbio parlare di “scuola a casa“.

    Compiti, lezioni, interrogazioni, spiegazioni, tutto online!

    Nell’articolo precedente abbiamo introdotto il concetto di formazione a distanza, presentandola proprio come la nuova modalità di apprendimento di questo periodo.

    L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha, infatti, portato con sé una situazione senza precedenti nel mondo della scuola e nella vita di tutti noi.

    E’ una situazione nuova per insegnanti, ragazzi e genitori, che può generare insicurezza e preoccupazione.

    Da una parte, infatti, i docenti sono impegnati, con l’ausilio degli strumenti digitali, a trovare le modalità più efficaci per promuovere l’apprendimento dei loro studenti.

    Cosa non facile ed immediata, sia per l’utilizzo delle tecnologie, sia per la messa in pratica di metodi formativi adeguati.

    Dall’altra parte, invece, i ragazzi sono catapultati in questa nuova frontiera dell’apprendimento virtuale, non senza difficoltà e richieste di impegno maggiori.

    La scuola a casa

    Oggi al centro deve esserci l’importanza di mantenere i bambini e i ragazzi impegnati e attivi all’interno del processo di apprendimento.

    Una didattica a distanza può dirsi di qualità quando è capace di produrre apprendimenti significativi e duraturi.

    Non deve essere limitata alla sola trasmissione e acquisizione di concetti e conoscenze.

    La didattica a distanza non è stampare un compito e svolgerlo.

    E’ qualcosa di più 😉

    Può essere un’opportunità e un’occasione di apprendimento e di crescita personale e culturale per tutti.

    Non bisogna, infatti, dimenticare l’aspetto di interazione e di comunicazione tra i soggetti coinvolti nei processi formativi.

    Solo così può crearsi l’apprendimento cooperativo, funzionale e di qualità.

    Consigli per genitori

    La gestione di tutto non è semplice: vi trovate a dividere con i vostri figli spazi domestici spesso troppo stretti e dotazioni tecnologiche (spesso insufficienti) per studiare e lavorare.

    Non preoccupatevi se i vostri figli perderanno parte dei programmi o resteranno indietro.

    Niente angosce, dunque, se la connessione Internet è lenta o se non c’è in casa una stampante.

    Regole e routine

    Ci sono. però, alcune regole che possono essere di aiuto per la scuola a casa.

    Poche e semplici regole, che devono però essere tutte rispettate: alzarsi dal letto, fare colazione, rifare il letto, vestirsi e presentarsi alla lezione online puntuali e in ordine.

    Mantenere, dunque, una routine mattutina come quando si va scuola!

    Approfittate poi di questa situazione inedita per prendervi del tempo in più da trascorrere con i ragazzi, ascoltare insieme della musica o discutere di un libro.

    Ridisegnate la vostra quotidianità famigliare definendo tempi e attività in modo condiviso, integrando tutte le cose da fare.

    Compiti, lezioni online, attività ricreative, attività motorie e momenti tutti insieme di condivisione 😉

    Siate presenti

    Siate presenti nella scuola a casa insieme ai vostri figli.

    Affiancate i vostri figli nello svolgimento dei compiti, ma ricordate che voi non siete insegnanti, ma educatori!

    E, in questo momento più che mai, dovete svolgere questo ruolo, aiutando i vostri figli a stare dentro il processo di apprendimento.

    Per voi può essere un modo nuovo e originale per coinvolgersi maggiormente nella relazione tra vostro figlio e la scuola.

    E forse anche per capire meglio che cosa significa, oggi, imparare e insegnare.

    Seguiteci e contattateci per approfondire nei nostri seminari questi argomenti 😉

  • Didattica a distanza e coronavirus: consigli e strategie

    didattica a distanza

    L’introduzione della didattica a distanza

    L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha introdotto la didattica a distanza.

    Essa, infatti, è diventata la “modalità scuola” a partire dal DPCM 4 marzo 2020.

    L’articolo 1, comma 1, punto g) stabilisce:

    “I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.

    In questo senso, gli insegnanti devono cominciare a svolgere  le lezioni online, e non più in presenza, senza avere, a volte, le competenze e le conoscenze necessarie.

    La didattica a distanza è molto diversa da quella in presenza e richiede competenze specifiche, che approfondiremo in questo articolo.

    Da una parte, dunque, i docenti sono impegnati, con l’ausilio degli strumenti digitali, a trovare le modalità più efficaci per promuovere l’apprendimento dei loro studenti.

    Cosa non facile ed immediata, sia per l’utilizzo delle tecnologie, sia per la messa in pratica di metodi formativi adeguati.

    Dall’altra parte, invece, i ragazzi si trovano ad apprendere in modo diverso. 

    Per una didattica di qualità

    Una didattica a distanza di “qualità” è in grado di di produrre apprendimenti significativi e duraturi. 

    Non è, infatti, la semplice trasmissione di compiti ed esercitazioni. 

    I docenti devono proporre attività, materiali e compiti con strategie e metodologie diverse, innovativi.

    Molta attenzione deve essere data alle esercitazioni pratiche delle conoscenze acquisite, consentendo agli studenti un utilizzo autonomo delle tecnologie.

    In questo modo, sarà anche possibile promuovere un’educazione digitale, aiutandoli cioè a sviluppare tutte le competenze e le conoscenze per utilizzare le tecnologie in modo consapevole e critico.

    Infine, la didattica a distanza deve portare alla collaborazione tra gli studenti e all’aiuto reciproco, potenziando la relazione, anche se a distanza.

    Consigli pratici per gli insegnanti

    Scegliete i giusti materiali da condividere con gli studenti, in base agli obiettivi di apprendimento impostati.

    Proponete attività, materiali e compiti innovativi, cercando di stimolare l’apprendimento cooperativo.

    Ad esempio, create con gli studenti momenti di discussione su un argomento, oppure la risoluzione di un problema dividendoli in piccoli gruppi.

    O ancora, date loro come compito per casa proprio la risoluzione di un problema a piccolo gruppo: dovranno organizzarsi ed incontrarsi “virtualmente” e trovare insieme la soluzione.

    Sono tutti modi per cercare di mantenere vive le relazioni 😉

    Utilizzate strumenti adeguati alla didattica a distanza, integrabili tra loro.

    Ad esempio, la suite “Google for Education”, che comprende una serie di Applicazione per comunicare (messaggistica istantanea, videochiamate, e-mail), per collaborare, creare e condividere i materiali (testi, fogli di lavoro, presentazioni, test e verifiche).

    In questo modo, e con alcuni accorgimenti, è possibile utilizzare le tecnologie in modo consapevole e utile 😉

  • Per una nuova routine e nuove opportunità in quarantena

    una nuova routine

    In questo particolare momento che stiamo vivendo è molto importante trovare una nuova routine,  organizzando al meglio il proprio tempo e il proprio spazio.

    E’ importante, ora più che mai, ristrutturare la propria quotidianità e il proprio tempo, in famiglia.

    E’ proprio quest’ultima che in un momento così delicato si ritrova ad essere unita ancor più, a condividere giornate intere ed aumenta anche la qualità dello star insieme.

    Vi consiglio la lettura di un nostro articolo che parla proprio di questo: routine e convivenza in famiglia 😉

    Instaurare nuove regole all’interno del nucleo famigliare, infatti, è fondamentale per permettere di convivere in serenità, rispettando gli spazi di ogni membro della famiglia.

    Vediamo ora i consigli della Dott.ssa Martina Russo, Psicologa.

    Diamoci il permesso di ascoltarci

    Riuscire a rimanere soli con noi stessi è fondamentale per comprendere il nostro sentire, dargli un valore e un significato diverso, raggiungendo la consapevolezza dei desideri più profondi.

    Connotiamo di significato le emozioni che viviamo e lasciamole essere così come sono.

    Ma cosa significa ascoltare noi stessi?

    Siamo sempre più abituati a dividere il nostro tempo tra il lavoro, i figli, gli impegni quotidiani e attività che non ci consentono di ascoltarci, aspettando con ansia il fine settimana per concederci del tempo.

    E’ questa dunque un’occasione per rimanere da soli con noi stessi e dar voce alla parte più profonda di noi.

    Quella parte, cioè, più nascosta che molto spesso mettiamo a tacere, presi dai tanti impegni che occupano la nostra giornata.

    Ma siamo sicuri che lo vogliamo?

    Molti infatti non vedono l’ora di ricominciare tutto ciò che adesso è in stand by non riuscendo a vivere il tempo così come è.

    Questo spesso accade perché si cerca di mantenere un controllo sulle cose, credendo che il potere è unicamente nelle nostre mani.

    Cosa posso fare adesso: per una nuova routine

    E’ questa la domanda che dobbiamo porci per rimanere nel qui ed ora della nostra mente e della nostra giornata.

    Sempre più i nostri pensieri sono direzionati a ciò che ho fatto o a ciò che dovrò fare e quasi mai l’attenzione viene posta nel qui ed ora della situazione: cosa sto facendo adesso, cosa provo adesso.

    Questo perché molte volte l’azione maschera un’emozione e allora quando mi sento felice cucino, quando sono arrabbiato vado a correre o esco con degli amici, quando sono triste leggo un libro o ascolto la musica.

    Sono tutte azioni che rivolgono la nostra attenzione verso un compito distogliendola dal nostro sentire.

    Siamo, invece, chiamati, durante questi giorni, a ri-direzionare l’attenzione su noi stessi, a riscoprire hobby e a condividere ancora più tempo con il nostro partner o figli.

    E’ questa anche un’occasione di maggior confronto, ci possiamo dunque dedicare a lunghe discussioni rimaste in sospeso o a momenti di confronto che accrescono visioni differenti e conoscenze reciproche.

    Ad ogni attività il suo tempo

    E’ importante che ogni attività mantenga un suo tempo e sia dunque stabilita una nuova quotidianità.

    Bisogna darsi degli orari per svolgere le attività (leggere, dipingere, cucinare, guardare un film, svolgere attività fisica in casa), una strutturazione del tempo che ci permetta di mantenere uno schematismo sano che orienti il nostro fare.

    Ritagliarsi uno spazio di solitudine

    E’ fondamentale e ci permette di ritrovare lo spirito per continuare a condividere le nostre giornate in famiglia.

    Durante la convivenza potrebbe risultare complicato trascorrere le intere giornate in presenza dell’altro.

    Concedersi del tempo in solitudine in un’altra stanza o scrivere ciò che in quel momento pensiamo o pianificare progetti futuri, possono essere attività che ci permettono di ritrovare il nostro tempo.

    E le energie necessarie per affrontare questo cambiamento 😉

    Rimanere attivi ci permette di gestire al meglio l’ansia e le emozioni che ci accompagnano in questo momento.

    Diamoci il permesso di esperirle e se si vuole, anche condividerle, per riscoprire il senso di stare in casa con noi stessi e con gli  altri.

    Tutto questo, e tanto altro, sarà approfondito nel nostro ciclo di incontri formativi “EduchiAmo Noi Stessi” che inizierà tra pochissimi giorni.

    Seguiteci per tutti gli aggiornamenti e contattateci per maggiori informazioni!

  • Il potere dell’immaginazione, oltre ciò che vediamo: immagina, puoi!

    potere dell'immaginazione

    La realtà è creata da noi e siamo proprio noi che possiamo modificarla e renderla a somiglianza di ciò che più vogliamo, con ilpotere dell’immaginazione“.

    Siamo costantemente bombardati, in questo periodo soprattutto, da immagini del mondo che definiamo reale, credendo che sia tutto ciò che esiste.

    Ma siamo sicuri che sia così?

    La Dott.ssa Martina Russo, Psicologa, ci spiega oggi il potere e la forza dell’immaginazione.

    Il potere dell’immaginazione

    Più riuscirai a sognare ad occhi aperti, più avrai modo di cambiare quelli aspetti della tua vita che non ti piacciamo.

    E’ proprio il potere dell’immaginazione che dà forma al cambiamento.

    Come abbiamo spesso ascoltato nelle favole:

    I sogni son desideri

    A volte, però, lasciamo che questo sia vero solo per i bambini e non ci accorgiamo che è proprio la nostra parte bambina che stiamo trascurando, quella parte che invece ha già pronta la soluzione per noi.

    Come fare?

    Abbandonare i pensieri e il concretismo collegati alla realtà delle cose spesso non è semplice, soprattutto se le emozioni che ci accompagnano durante il giorno sono noia, tristezza e solitudine.

    Un’ottima idea è quella di iniziare a immaginare il Tuo cambiamento a partire da un libro che stai leggendo, da un film o da una attività che ti faccia ritrovare la serenità essenziale per iniziare a pensare positivo.

    Non siamo solo ciò che vediamo ma possiamo essere molto di più e andare oltre agli schematismi che appartengono al mondo degli adulti.

    Schematismi che, purtroppo, e molto spesso, sono trappole per l’immaginazione che non penetra e non ha una porta di accesso nella nostra mente.

    Fai un tuffo nell’infanzia

    Un aiuto concreto può essere la vicinanza ad un bambino, che spesso attraverso il gioco simbolico alimenta la sua fantasia e i suoi desideri.

    Può essere dunque proprio quel bambino lo zoppo con cui imparare a zoppicare….a immaginare!

    Ed è così che la realtà, diventata a volte troppo insidiosa e intollerante, si trasforma in una sensazione piacevole che non è più fuori da noi, ma dentro di noi.

    E sei proprio TU che ti dai il permesso di ritrovare la felicità grazie al potere dell’immaginazione.

    Più difficile, ma non impossibile, è contattare la parte bambina di noi stessi, che ognuno ha 😉

    E’ la parte più sensibile, emotiva, impulsiva e creativa che ogni persona possiede.

    Dar voce a questa parte richiede un tuffo nel passato, un tuffo nell’infanzia che ci permette di ricordare quale era il nostro gioco preferito, cosa ci piaceva creare con le mani e quali erano le emozioni che accompagnavano quei momenti.

    Sono proprio quelle emozioni che conducono l’adulto verso il cambiamento.

    Crea la tua realtà

    Creare la tua realtà è, dunque, possibile.

    Questo non vuol dire avere un esame di realtà assente o distorto ma concedersi del tempo e dello spazio per poter permettere alla mente di ritrovare quelle energie necessarie per poter affrontare la quotidianità.

    Tutto ciò può essere possibile non solo rimanendo attivi e svolgendo attività in cui ritroviamo la tranquillità, ma anche chiudendo gli occhi, respirando e concentrando la nostra attenzione sul respiro e sul corpo.

    Provando, cioè, a visualizzare un paesaggio a noi caro, il mare, un prato in fiore e tutto ciò che in parte richiama il nostro essere bambini e liberi di sognare ed immaginare un mondo come noi lo vorremmo.

    E’ proprio l’immaginazione che contribuisce a modificare il nostro cervello (come tutte le esperienze che facciamo).

    Si ha, infatti, una attivazione neuronale che stimola la produzione di mielina che rafforza le connessioni neuronali.

    Immaginare e percepire una realtà diversa ci permette di renderla più concreta.

    Ed è proprio in questo periodo che dobbiamo riscoprire la forza e il potere dell’immaginazione che ci permette di mettere in atto un cambiamento e trasformare la paura e l’ansia, a volte eccessive, in immagini e pensieri positivi.

    Il pensiero positivo va dunque allenato ad essere tale e in questo modo si determina la “profezia che si auto-avvera”, una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata pensata ed espressa in quei termini.

  • Per una convivenza in famiglia: routine, tempi e attività

    convivenza in famiglia

    La repentina diffusione dei contagi da Corona virus porta con sé l’obbligo di rimanere in casa e di “rimanere in famiglia“.

    Ciò comporta, per tutti noi, la necessità di rivedere e ripensare la convivenza in famiglia 😉

    Una riscoperta convivenza in famiglia

    L’emergenza sanitaria in cui ci troviamo, infatti, ha catapultato le famiglie in una condizione insolita e straordinaria, mai vista prima.

    Ciò ha modificato le routine famigliari, scolastiche e lavorative.

    I bambini sono a casa da scuola, non possono praticare sport, le attività del tempo libero o vedere gli amici.

    I genitori, ove possibile, lavorano da casa in modalità smart o da remoto.

    Per questo motivo, la convivenza in famiglia e il tempo da trascorrere insieme è notevolmente aumentato.

    Questa situazione imprevista, infatti, ha sollevato in tantissimi genitori domande, dubbi e incertezze rispetto al loro determinante ruolo per il benessere e la sicurezza dei loro bambini.

    Come affrontare tutto ciò e gestire questo cambiamento?

    Come organizzare al meglio la giornata in casa?

    L’importanza della routine

    Creare e instaurare delle routine con i bambini è molto importante e lo è, soprattutto, in questo momento dove le abitudini quotidiani sono cambiate in modo molto veloce.

    Una routine altro non è che una sequenza di attività che si ripete nel tempo, in modo prevedibile.

    Essa, in questo senso, è rassicurante e riduce moltissimo l’ansia del non sapere che cosa accadrà.

    Proprio perché è prevedibile e organizzata ci permette di affrontare il cambiamento o gli eventi stressanti; questo vale anche per i bambini.

    La routine rende l’ambiente comprensibile al bambino, così è in grado di interiorizzare ciò che viene prima e ciò che viene dopo.

    Mantenete una routine quotidiana

    Gli orari e le attività vanno riprogrammati e ridefiniti e sarà necessario definire una nuova routine famigliare, incastrando tutte le attività e i compiti di ogni membro della famiglia.

    Cercate di rispettare comunque gli orari e le vostre principali abitudini, cercando di mantenere una certa regolarità, in modo da non perdere il ritmo quotidiano.

    Cercate, quindi, di rispettare l’orario della sveglia mattutina, possibilmente sempre allo stesso orario, e dei pasti.

    Inoltre, ricordate di coinvolgere i vostri figli nella programmazione delle attività della giornata: chiedete anche a loro come pianificare le varie attività e ascoltateli, si sentiranno partecipi e responsabili.

    Sentendosi partecipi saranno anche più propensi a rispettare volentieri 😉

    Fate anche insieme a loro un bel cartellone con raffigurate le cose da fare durante la giornata e i tempi da rispettare.

    In questo senso, le regole hanno un ruolo fondamentale: vi consiglio questo nostro articolo propri su questo argomento che potrà esservi utile.

    Dedicate tempo al gioco

    Senza la scuola, le attività sportive e i momenti di socialità le giornate per i vostri bimbi sembreranno interminabili.

    Hanno i compiti da svolgere, certamente, ma hanno anche tanto tempo libero.

    Come riempirlo al meglio? 😉

    E’ importante trovare nuovi modi di far trascorrere loro il tempo libero, con attività ludiche e ricreative per fare in modo che la loro mente sia sempre allenata.

    Giochi creativi, dunque, di costruzione o manipolazione.

    Provate ad utilizzare materiali naturali o da riciclo per le costruzioni, lasciate spazio alla loro fantasia 😉

    Per la manipolazione o i travasi, invece, potete utilizzare vari materiali: farina, riso, pasta, cioccolato in polvere.

    Un’attività che vi consiglio di fare in queste giornate a casa è proprio cucinare insieme ai vostri bimbi.

    Potete fare l’impasto per i biscotti, o per una torta, le polpette o anche la pizza.

    Non dimenticate l’attività motoria

    Stando in casa tutto il giorno è molto importante non dimenticare di svolgere un po’ di attività fisica e motoria.

    Esistono, però, delle attività ludico-motorie che possono essere organizzate anche in un appartamento 😉

    Queste attività mettono in azione tutta la muscolatura del bambino, allenano l’equilibrio e la coordinazione, ma soprattutto vincono la noia e sviluppano la fantasia.

    Ogni attività avviene in uno scenario virtuale, che sarà tanto più “veritiero” quanto più sarà descritto con enfasi e dettagli avvincenti da parte del genitore che dirige il gioco.

    Ecco alcuni esempi!

    Becca la parola

    Posizionatevi di fronte a vostro figlio, che dovrà stare con i piedi uniti e le braccia lungo il corpo.

    Voi parlate, raccontate una favola o descrivete un oggetto, e ogni volta che pronunciate una certa parola (ad esempio”poi”) il vostro bimbo deve saltareallargare le gambe e alzare le braccia sopra la testa battendo le mani.

    Quando si fa un punto farà un passo avanti verso di voi. Il gioco finisce quando vi raggiunge.

    “Gli animali della foresta”

    Scegliete un percorso, ad esempio dall’inizio del corridoio alla porta della sala da pranzo, poi chiedete al bambino di scegliere una carta coperta (fra alcune che avrete già disegnato insieme).
    Sulla carta ci sarà un animale e il bambino dovrà camminare per tutto il percorso come quell’animale:

    – Pinguino: camminare con le mani aderenti al corpo, le gambe unite e senza piegare le ginocchia.
    – Cavallo: camminare a 4 gambe poggiando solo mani e piedi.
    – Serpente: strisciare aiutandosi solo con i gomiti.
    – Coniglio: saltellare a piedi uniti senza poggiare le mani
    – Papera: camminare stando piegati sulle ginocchia e con le mani sotto le ascelle.
    – Gru (per i più grandi): saltellare su un solo piede.

    “Lo specchio”

    Posizionatevi di fronte al vostro bambino, poi assumete una posizione, che il bambino dovrà “ripetere” la vostra azione come se voi foste uno specchio.

    Ad esempio voi alzate il braccio destro il bambino alzerà il sinistro.

    Ci si alterna nei turni: prima lo specchio è il bambino, poi lo specchio sarete voi.

    Un buon esercizio di coordinazione 😉

    In questo particolare momento quello che potete fare è proprio riscoprire la convivenza in famiglia, credetemi, sarà bellissimo!

  • La gestione della paura del Coronavirus nel bambino: consigli e strategie

    gestione della paura

    Durante una situazione di emergenza sanitaria come questa, i genitori hanno un ruolo fondamentale nella gestione della paura del Coronavirus nei bambini.

    Infatti, il loro ruolo è molto importante perché fungono da esempio per i più piccoli.

    Fronteggiare e gestire le proprie paure significa fronteggiare e gestire anche le paure dei propri figli.

    Nell’articolo precedente abbiamo visto come poter fronteggiare la paura e l’ansia del genitore.

    Oggi cerchiamo, insieme alla Dott.ssa Martina Russo, Psicologa, di porre il focus sui bambini e i ragazzi che si trovano a vivere una situazione nuova in un periodo delicato della loro crescita.

    Spiegate ai bambini cosa sta succedendo

    La routine dei bambini è stata fortemente modificata e limitata.

    La scuola chiusa, le attività sportive interrotte, la quotidianità all’interno dell’ambiente domestico, i genitori a casa, l’influenza dei mass media allarmistici e l’argomento spesso più trattato all’interno della famiglia.

    Tutto ciò alimenta nei bambini e nei ragazzi un senso di confusione, impotenza e spesso domande a cui nessuno dà delle risposte.

    Spiegate sempre a bambini, in base alla loro età, cosa succede nel mondo.

    Come?

    Attraverso favole, racconti, che abbiano, ad esempio, come protagonista un piccolissimo mostro cattivo ed invisibile ma che infine è sconfitto e ci sia dunque un lieto fine.

    Sono molte le favole che si possono inventare al fine di rassicurare il proprio figlio su ciò che sta accadendo: via libera alla vostra fantasia 😉

    Anche attraverso il gioco simbolico, il disegno o le costruzioni è possibile spiegare ai più piccoli ciò che sta accadendo, standogli vicino.

    Fornite adeguate risposte alle loro domande

    Per i ragazzi dai 9 anni in su è importante che ci si relazioni a loro in maniera meno infantile e più matura.

    Qui è ancora più importante che sia il genitore per primo a gestire la sua paura ed essere un modello di risposta per il figlio.

    Dunque, fornire adeguate risposte alle domande poste dal minore è importante in quanto non si alimenta la fantasia del ragazzo, spesso peggiore della realtà.

    Descrivere la situazione in termini semplici e lontani dall’allarmismo dei media è essenziale quanto usare un tono accogliente e pacato che possa far sentire il figlio al sicuro e protetto.

    Prestate sempre attenzione ai loro comportamenti

    Un eccessivo silenzio o comportamenti lontani dalla sua personalità che possono segnalare disagio e una difficoltà di espressione e di gestione della paura.

    State accanto ai vostri figli cercando di accogliere la loro paura e proporgli attività di loro interesse.

    Questo, infatti, è un forte segnale di vicinanza che distoglie l’attenzione costante all’emergenza e, allo stesso tempo, fa sì che il ragazzo si senta compreso e accolto.

    E’ importante non banalizzare e non minimizzare mai la paura espressa in merito dai bambini.

    I bambini, in questo caso, potrebbero non esprimerla più in quanto non si sono sentiti accolti e ascoltati, imparando ad internalizzare emozioni che possono comportare reazioni psicologiche inadeguate per far fronte a successivi problemi.

    Accogliere l’emozione, infatti, significa ascoltare i propri figli, rassicurandoli e comprendendo il loro vissuto.

    Condividete con i vostri bambini attività ludiche e ricreative per “allontanarsi” dall’argomento sempre più presente è un modo di manifestare vicinanza e attenzione.

    Non esitate a contattarci per altri consigli in merito alla gestione della paura nei vostri bambini, noi ci siamo e vi siamo accanto 😉

  • Come gestire l’isolamento sociale: strumenti e strategie di contrasto

    isolamento sociale

    Una grande emergenza dovuta dalle limitazioni emanate dal Governo è lo stato di isolamento sociale in cui versano molte persone.

    Nell’articolo precedente, infatti, vi abbiamo proposto alcune strategie per combattere l’ansia e la paura che in questo particolare momento ci troviamo a vivere.

    Oggi, invece, sempre la Dott.ssa Martina Russo, Psicologa, vi parlerà dell’isolamento sociale e di come gestire questo particolare stato.

    Lo stato di isolamento sociale

    Le persone maggiormente a rischio, che si trovano costrette a rimanere in casa, sono gli anziani, categoria già ad alto rischio di sviluppare sintomi legati alla depressione e alla solitudine.

    L’isolamento può infatti incidere notevolmente sulla qualità di vita.

    Mai come adesso è importante stare vicino a queste persone.

    Infatti, la vicinanza può essere espressa non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente, attraverso azioni che non facciamo sentire la persona sola o emarginata.

    Di questa situazione ne risentono maggiormente gli anziani autosufficienti che non possono più trascorrere le loro giornate nella quotidianità routinaria (spesa, centro di aggregazione per anziani, bar ecc..).

    Dunque, è importante dar loro il giusto sostegno e supporto.

    Da parte dei familiari si possono intensificare le chiamate per dimostrare loro vicinanza e protezione.

    A livello fisico e psicologico può contribuire positivamente alla salute concedersi delle passeggiate o delle letture, o ancora utilizzare la tecnologia per rimanere in contatto con i propri amici.

    Molto importante è poter condividere le giornate, verbalizzare i propri vissuti in merito alla situazione che si sta vivendo.

    E se non è possibile incontrarsi fisicamente, molto possono fare ad oggi gli strumenti tecnologici a nostra disposizione 😉

    Quali effetti può avere l’isolamento?

    Sappiamo bene che la permanenza in casa è dunque un passo fondamentale per la sicurezza e si può in tal modo evitare la diffusione del virus.

    Ma quali effetti può avere sul nostro corpo tale restrizione?

    Soggiorni prolungati in casa possono, infatti, contribuire:

    • All’aumento della sedentarietà ;
    • Stati di ansia;
    • Depressione;
    • Minore dispendio energetico giornaliero.

    Per contrastare tali effetti, anche restando nell’ambiente domestico, è fondamentale non rinunciare ad una adeguata dose di attività fisica giornaliera.

    Ecco alcuni consigli del Dott. Alessio Forte, esperto in attività motorie preventive e adattate.

    Alcuni esercizi sicuri e semplici, adatti a tutte le età, possono essere:

    • Esercizi di equilibrio;
    • Stretching;
    • Camminare;
    • Salire le scale;
    • Sollevare pesi (buste della spesa, lavori domestici);
    • Alzarsi e sedersi da una sedia.

    L’obiettivo è quello di praticare almeno 30 minuti giornalieri di attività fisica moderata e/o almeno 20 minuti di attività fisica vigorosa a giorni alterni.

    La mente e il corpo interagiscono in misura tale da influire sulla salute della persona e sono molte le attività che si possono praticare individualmente, sia all’aperto che in casa, e che favoriscono un equilibrio tra mente e corpo.

    Sicuramente lo Yoga, un gruppo di pratiche e discipline fisiche, mentali e spirituali, aiuta tantissimo.

    Con tali esercizi, infatti, si calma la mente, si migliora la postura e si riduce lo stress.

    Ma anche il Tai Ji Quan: nato in Cina come arte marziale di difesa è oggi conosciuta come ginnastica salutistica  e tecnica di medicina preventiva.

    Contribuisce e aiuta a dormire meglio, riduce la pressione arteriosa e garantisce una maggiore concentrazione.

    Fino ad arrivare alle tecniche di autorilassamento e meditazione.

    Se vuoi approfondire con noi questi consigli o riceverne altri puoi chiamarci online, noi ci siamo e vi siamo accanto!

    Coraggio. Andrà tutto bene 😉

  • Come combattere l’ansia e la paura da Coronavirus

    combattere l'ansia e la paura

    Oggi vi proponiamo l’interessante e attuale contributo della Dott.ssa Martina Russo, Psicologa, che vi parlerà di come combattere l’ansia e la paura in questa particolare emergenza.

    Ebbene sì, quella che stiamo vivendo non è solo un’emergenza sanitaria, ma anche psicologica.

    Una vera emergenza psicologica

    Stiamo vivendo una vera e propria emergenza che mette in campo non solo medici, infermieri, volontari della protezione civile impegnati sul campo ogni giorno.

    Tutti noi siamo chiamati a pre-occuparci di noi stessi e ad investire parte delle nostre energie quotidiane preservando la nostra salute sia fisica che psichica.

    Partiamo proprio da qui, dall’adulto che in una situazione nuova come questa non riesce ad essere guidato dall’esperienza.

    Di conseguenza, agisce spesso mettendo in atto atteggiamenti di fuga ed evitamento o di negazione e minimizzazione che non permettono un adeguato fronteggiamento del problema.

    Con tali reazioni si innesca, dunque, un processo di regressione che richiama i comportamenti più primitivi dell’uomo, quelli cioè meno razionali.

    Ed è proprio così che si alimenta il panico e la paura che a volte si incrementano in modo rilevante interferendo con le attività quotidiane.

    Essendo un virus anche sconosciuto si alimentano anche notizie contradditorie in merito, a volte poco coerenti tra loro, che alimentano nella popolazione paura e confusione.

    Il virus è contagioso quanto la paura che si può dunque trasformare in panico e portare con sé notevoli condizioni cliniche di ansia generalizzata e a volte reazioni di somatizzazione (mal di testa, mal di stomaco, reazioni cutanee ecc…).

    La paura è un’emozione primaria che protegge la persona e non lo espone al pericolo.

    Essa è dunque fondamentale per la sopravvivenza e indica la presenza attiva del principio di autoconservazione e di difesa, fondamentali per l’essere umano.

    La situazione di paura non può essere retta a lungo dall’uomo.

    Qualora questo avvenga, il nostro corpo reagisce non più in maniera autoconservativa, ma può sviluppare reazioni di panico, fobia e ipocondria che oltre a minare la nostra salute mentale attaccano anche il nostro sistema immunitario.

    Come combattere l’ansia e la paura?

    E’, dunque, molto importante mantenere un livello di allerta funzionale, o stress positivo, che permette un adeguata risposta all’emergenza che stiamo vivendo.

    Cosa e come fare?

    Oltre, naturalmente, a rispettare l’insieme di regole emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è importante.

    Non permettete al pensiero “Coronavirus” di invadere la vostra quotidianità e la vostra mente

    Sì a misure di precauzioni utilizzabili giornalmente!

    No a reazione di ansia generalizzata, panico e fobia che impediscono lo svolgimento delle normali attività.

    Può sembrare assurdo, ma siamo noi che diamo il permesso all’ansia di superare la soglia dello stress positivo e di convogliare in reazioni di panico prolungate nel tempo, che recano alla nostra mente e al nostro corpo solo notevoli disagi.

    In questo senso, ciò che possiamo fare è: “permetto e concedo alla mia ansia solo 15 minuti della mia giornata”.

    Ciò significa che tutto ciò che è legato alla paura della malattia, al virus e all’ansia prenderà solo 15 minuti del nostro tempo.

    In questo tempo, è possibile (paradossalmente) dar voce al panico, verbalizzando o scrivendo tutto ciò che riguarda il sentire in quel momento, emozioni negative, sensazioni di malessere, pensieri catastrofici, e poi basta 😉

    Attività fisica all’aperto

    L’ansia può essere contrastata anche attraverso l’attività fisica, soprattutto quella svolta all’aperto.

    Ecco alcuni consigli utilissimi da parte di Alessio Forte, esperto in attività motorie preventive e adattate.

    In un particolare momento come questo, è pur sempre consigliato concedersi 45-60 minuti giornalieri all’aria aperta, rispettando le normative vigenti.

    Le attività aerobiche consigliate sono camminata veloce, bicicletta, o anche corsa 😉

    Intensità e durata dell’esercizio fisico sono parametri fondamentali da seguire, in quanto se non rispettati nella misura moderata si può verificare un significativo aumento del cortisolo.

    Uno stress psicofisico eccessivamente intenso o protratto può dunque portare ad una situazione di immunodeficienza che potrebbe esporci maggiormente al virus.

    Inoltre, la natura può aiutare il nostro sistema immunitario in quanto è risaputa l’influenza positiva di alcune piante che rafforzano la nostra barriera difensiva.

    Grazie all’attività fisica all’aperto si riducono naturalmente i livelli di cortisolo nel sangue (ormone dello stress), mente viene favorito il rilascio di endorfine (ormone della felicità), fonte di benessere per il corpo e per la mente.

    Questi suggerimenti, inquadrati da un punto di vista sia fisico che psichico, possono contribuire ad affrontare tale momento di emergenza, con la consapevolezza che ognuno di noi può imparare a combattere l’ansia e la paura e a riconoscere e a gestire se stesso e le proprie paure.

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