Il coordinatore pedagogico rappresenta una figura professionale innovativa ed emergente, con un ruolo particolarmente complesso.
La sua figura si declina in maniera molto differente a seconda dei contesti territoriali ed istituzionali nei quali opera.
L’impossibilità di definirne in termini assoluti, validi per tutte le realtà, l’identità professionale deriva dalla mancanza di una legislazione condivisa sul piano nazionale.
Il moltiplicarsi dei servizi educativi per la prima infanzia rende ancora più evidente l’esigenza di coordinare sotto il profilo sia pedagogico-didattico sia organizzativo-gestionale tali contesti.
Un’esperienza di coordinamento, dunque, molto poliedrica e complessa con diverse funzioni, quali:
- Supporto pedagogico ed educativo;
- Salvaguardia della qualità educativa dei servizi;
- Gestione della formazione degli insegnanti e del rapporto con le famiglie;
- Gestione di tutti gli aspetti organizzativi inerenti i servizi educativi per l’infanzia.
Il coordinatore pedagogico: genesi ed evoluzione
Tale figura nasce e si trasforma con lo svilupparsi del nido e degli altri servizi per l’infanzia, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.
In tale periodo, infatti, vi è stata una grande rivoluzione nei ruoli sociali e familiari che ha portato progressivamente ad una nuova visione dell’infanzia.
In quegli anni, i Comuni più attenti cominciarono ad avvalersi della nuova figura del coordinatore.
E’ a partire dagli anni Ottanta che si verificarono grandi trasformazioni nel panorama dei servizi per l’infanzia, cambiamenti che producono importanti modificazioni anche sul ruolo del coordinatore.
Cominciano, infatti, a svilupparsi diverse offerte formative rivolte alle famiglie e all’infanzia che portano il coordinatore pedagogico ad essere visto sempre più come il garante e il promotore di una cultura dell’infanzia.
Il ruolo del coordinatore pedagogico
E’ possibile conoscere e comprendere le competenze e le funzioni di questo professionista sociale individuandone specifiche e fondanti che ne delineano l’identità operativa.
- Elaborazione della progettualità culturale e pedagogica dei servizi per l’infanzia.
Individuare gli obiettivi generali e specifici relativi all’apprendimento e definire specifici interventi pedagogici e formativi. - Formazione delle competenze educative degli operatori alla prima infanzia, in riferimento anche alla capacità di elaborare un progetto educativo.
- Organizzazione del servizio educativo inteso come spazi, tempi, materiali.
Questi argomenti sono stati già trattati in precedenti articoli, cliccate su questo link 😉 - Elaborazione di diversi progetti educativi e formativi.
L’interconnessione tra l’aspetto pedagogico e quello organizzativo, che connota sempre più la professionalità del coordinatore, è molto forte.
Come sostiene Catarsi (2010) “l’aspetto pedagogico e l’aspetto organizzativo sono strettamente connessi e intrecciati: l’organizzazione è la modalità con cui viene dato seguito alle scelte pedagogiche”.
Il coordinatore pedagogico, dunque, deve avere piena consapevolezza degli aspetti amministrativi e organizzativi per garantire che le scelte organizzative effettuate trovino piena corrispondenza nel Progetto.
Egli compie scelte sia organizzative sia pedagogiche e deve possedere, in modo integrato, entrambe queste competenze.
Un corpus di competenze tecnico-scientifiche e di natura psico-pedagogica costituisce la connotazione specifica di questa professionalità.
Coinvolto in queste innumerevoli e complesse realtà, il coordinatore pedagogico rischia in primo luogo il disorientamento legato alla definizione del proprio sé professionale.
Una figura, dunque, connotata da una grande complessità, innovazione e poliedricità, che richiede necessariamente di lasciare aperte queste riflessioni.
Gariboldi A, Maffeo R, Pelloni A, (a cura di) “Sostenere, connettere, promuovere, il coordinatore pedagogico nei servizi educativi per l’infanzia”, Edizioni Junior, 2010