Ho adottato. E adesso? Come devo comportarmi? Cosa posso fare per essere un buon genitore?
Tante sono le preoccupazioni, i dubbi, i timori: avrò fatto la scelta giusta? Riuscirò ad essere all’altezza di questa nuova situazione?
Questo contributo ha l’intento di presentare consigli utili, buone pratiche e storie di adozioni, cercando di rispondere alle vostre preoccupazioni e ai vostri dubbi relativi al momento successivo all’avvenuta adozione.
Non aspettatevi di trovare una ricetta preconfezionata, da utilizzare sempre e valida per tutti: i consigli e le pratiche devono essere sempre adattate alla vostra situazione specifica.
Il cammino dell’adozione, come sappiamo, è un cammino lungo, impegnativo, che richiede convinzione e perseveranza, ma che naturalmente non manca di difficoltà.
L’adozione è un mondo vastissimo e complesso, pieno di leggi, articoli, procedure, iter da seguire, che può certamente spaventare le persone che vogliono adottare.
Ma, posso assicurarvi che, superata la paura iniziale, l’adozione potrà regalarvi emozioni bellissime e vi renderete conto che ne è valsa assolutamente la pena.
Negli articoli precedenti abbiamo cercato di rispondere alle domande più frequenti: quali sono i requisiti necessari per adottare? Qual è l’iter per l’adozione nazionale? Come procedere per l’adozione internazionale?
Abbiamo poi approfondito l’adozione in casi particolari, mostrando che anche per le persone singole, o comunque non coniugate, è possibile adottare un minore.
Indice dei contenuti
Il post-adozione
Con il rientro a casa della coppia con il bambino, inizia la fase più delicata dell’adozione che prende il nome di “post-adozione”.
Fase, cioè, dedicata al delicatissimo inserimento del minore nella nuova famiglia.
Tale inserimento del bambino necessita di un sostegno e di un supporto alla famiglia adottiva su tutte quelle che sono le dinamiche educative, comportamentali e comunicative.
Il sostegno alle famiglie, infatti, risulta di fondamentale importanza per accompagnare la famiglia adottiva nella crescita del bambino e fornire loro le risposte a dubbi e problematiche di varia natura.
In questo senso, di grande aiuto e utilità, sono sicuramente le consulenze pedagogiche, volte al sostegno della genitorialità, o la partecipazione della famiglia adottiva a percorsi individuali o di gruppo per incentivare la messa in discussione e il confronto.
I genitori adottivi devono essere sostenuti lungo l’intero cammino dell’adozione, prima, durante e dopo.
Consigli utili e buone pratiche
Sicuramente, tempo e pazienza, prima di tutto.
I bambini, soprattutto all’inizio, proveranno tante emozioni, anche diverse e contrastanti tra loro, che devono essere sempre sostenute dai genitori adottivi.
Essi devono legittimare i vissuti del bambino, aiutandolo a rileggere la propria storia e le emozioni provate.
Di conseguenza, deve esserci un dialogo tra genitori adottivi e figli, in relazione all’età del bambino.
Un dialogo sincero sull’adozione, senza bugie, per esempio utilizzando libri, storie, racconti e narrazioni.
La lettura è sempre molto importante per affrontare il dialogo sui propri vissuti e sulle proprie emozioni, così come la scrittura della propria storia, per aiutare il bambino a comprendere i propri vissuti interiori.
Tutti questi consigli sono stati forniti nella speranza che possano esservi di aiuto per fronteggiare le difficoltà che si possono incontrare nella relazione con un figlio adottivo.
Naturalmente, però, queste difficoltà e problematiche non sono uguali per tutti ma dipendono dalle singole e personali storie di adozioni ed esperienze.
Tutto, infatti, dipende dalle singole storie di adozioni.
Il consiglio ultimo che mi sento di dare ai genitori adottivi è questo: imparare a leggere ed interpretare le emozioni dei bambini, dal punto di vista del bambino stesso.
Bibliografia
Moro C. A, (2014), Manuale di diritto minorile, Zanichelli Bologna