La diversità, per essere pensata come risorsa e come occasione di crescita, presuppone l’introduzione e la comprensione del concetto di intercultura.
Tale termine fa riferimento al modello di convivenza e conoscenza delle società attuali tipicamente multiculturali.
Un modello, cioè, che vede il medesimo spazio abitato da etnie, religioni e culture differenti, con identità proprie, che collaborano e convivono.
In questo senso, il traguardo non è la semplice accoglienza, bensì la creazione di una cultura condivisa che nasce dal confronto reciproco, dal dialogo e dall’incontro.
Stereotipi e pregiudizi
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in quanto, spesso, questi due termini vengono fraintesi.
Lo stereotipo è un modello fisso di conoscenza e di rappresentazione della realtà.
Infatti, l’uomo ha una tendenza a classificare, a dare un orientamento, a volere controllare l’ambiente circostante e a volere mantenere quest’ordine il più costante e protetto possibile.
Una concezione orientata in questo senso è proprio all’origine del concetto di stereotipo, concetto che ci aiuta a semplificare le differenze che incontriamo, per renderle più accettabili e affinché non siano causa di paura o preoccupazione.
Questa tendenza di “categorizzazione” viene estesa inevitabilmente anche ai popoli, ai gruppi umani e alle persone.
Possiamo dire che:
Lo stereotipo è l’anticamera del pregiudizio.
Il pregiudizio, infatti, è una valutazione che precede l’esperienza, un giudizio formulato a priori, prima di disporre dei dati necessari per conoscere e comprendere la realtà.
Questa caratteristica del pregiudizio fa sì che esso sia potenzialmente sbagliato, poiché l’informazione risulta insufficiente.
Un concetto e un giudizio errato sono sempre possibili, ma essi si trasformano in pregiudizio quando rimangono irreversibili nonostante nuovi dati conoscitivi.
Dunque, lo stereotipo è prevalentemente cognitivo, ovvero ci dice quale concezione le persone hanno di un determinato gruppo, mentre il pregiudizio è un vero e proprio atteggiamento.
L’unico modo per andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi è quello di conoscere e incontrare l’altro: incontrarlo, ascoltarlo, capirlo e accettarlo.
Contro i pregiudizi
Ogni cultura è fatta di pregiudizi e agisce attraverso i pregiudizi.
Essi possono essere molteplici, ma comunque capaci di vincolare il ragionamento e di orientare le scelte d’azione.
I pregiudizi socio-culturali, connessi all’ideologia, sono custoditi dai gruppi e sono assunti inconsapevolmente dalle persone.
Agiscono, quasi sempre in modo inconscio, nel linguaggio, nei comportamenti, nelle reazioni, fino alle credenze e ai principi.
Il pregiudizio è mobile e sottile, si infiltra in ogni dove, ed è proprio lì che va trovato e smascherato.
La diversità come risorsa
Tra i tanti compiti educativi quello che forse risulta più difficile è insegnare ad accettare e rispettare l’altro indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, dalle diversità sociali e culturali.
Spesso la diversità è vista come un problema, un ostacolo, e non come risorsa per il confronto, lo scambio di idee e la crescita personale.
Accettare la diversità non significa soltanto accettare chi è diverso da noi, ma anche di “vederlo” come un’opportunità di crescita e non come una minaccia.
Vederlo come un portatore di idee, esperienze e valori che non conosciamo, che in realtà possano arricchirci e aiutarci a comprendere meglio il mondo che ci circonda.
È proprio attraverso la diversità, infatti, che si arriva alla conoscenza.
C’è una metafora che spiega tutto molto bene:
“ciascuno di noi contribuisce con la sua tessera al grande mosaico del sapere umano”.
Anche senza una sola tessera il mosaico sarebbe incompleto.
Le tessere del mosaico possono avere varie forme, colori e dimensioni.
Proprio per questo il mosaico alla fine è così bello 😉
Il valore della diversità
Il suo valore sta proprio nell’accettazione dell’altro, nell’amicizia autentica, nello scambio e nel rispetto reciproco, dove ognuno è portatore di conoscenze e comportamenti propri.
Ognuno è portatore di un proprio bagaglio di risorse e conoscenze, ognuno è un talento, una capacità, un valore da rispettare, da scoprire proprio nell’incontro con le diversità.
La scoperta del valore educativo della diversità sa attivare atteggiamenti di ascolto-conoscenza di sé e modulare relazioni positive con gli altri, nelle quali ci si confronta, ci si libera da ogni forma di pregiudizio, facendo vivere due dimensioni: il rispetto e la condivisione.
Dunque, la diversità è ricchezza.
Lo spazio dell’incontro
L’intercultura ha il compito di sfidare i pregiudizi, i canoni cognitivi, e ci conduce oltre le identità, pur non negandole, e verso un nuovo orizzonte costruito sull’incontro e sul dialogo.
Ci conduce verso un orizzonte nuovo, di vita, di relazione, di scambio in cui la regola è porsi con gli altri, accordarsi insieme e far maturare spazi comuni, rispettosi delle differenze.
Tale orizzonte, però, la maggior parte delle volte, rimane fermo al pluralismo e non si innalza a risorsa, a occasione di crescita.
Per pensare la diversità come risorsa e occasione di crescita, è necessario sviluppare quattro percorsi ideali:
- La teorizzazione dell’incontro come spazio fisico e mentale, che si apre al riconoscimento reciproco delle differenze;
- L’individuazione del dialogo come linea guida, che sia aperto, critico e autocritico;
- Il riconoscimento della dimensione mondiale e planetaria dell’uomo che vive in una società multiculturale, e la sua relativa formazione;
- L’importanza della scuola per fare intercultura, sia nelle relazioni sia negli apprendimenti.
In questo senso, l’educazione e la formazione risultano essere l’unico mezzo per oltrepassare l’appartenenza, i pregiudizi, le chiusure, ed entrare, invece, nello spazio del pluralismo, di incontro e di dialogo.
Educare alla diversità a scuola
La scuola è il luogo privilegiato in cui ci avviamo alla costruzione del nostro futuro e alla scoperta del mondo che ci aspetta, oltre i confini dei nostri amici e della nostra famiglia.
E’ il luogo nel quale entriamo in relazione con l’altro e facciamo le prime esperienze di socializzazione.
Entrare in relazione con l’altro vuol dire entrare in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è diverso da sé.
Il contesto scolastico rappresenta, infatti, il luogo in cui bambini e ragazzi iniziano a strutturare la propria personalità, i propri valori.
Uno dei compiti della scuola dovrebbe essere quello di educare alla differenza, all’altro, per creare i presupposti di una cultura dell’accoglienza e aiutare a percepire la differenza non come un limite alla relazione, ma come un valore e una ricchezza.
Ma, quali strategie e tecniche utilizzare per educare alla diversità come risorsa?
Seguiteci: tanti consigli e spunti pratici saranno presentati nei prossimi articoli 😉
Bibliografia
Reggio P., Santerini M, (a cura di), (2013), Le competenze interculturali nel lavoro educativo, Carocci Editore
Giusti M, (2004), Pedagogia interculturale, Editori Laterza
Cambi F, (2012), Incontro e dialogo, Prospettive della pedagogia interculturale, Carocci Faber